Carles Puidgemont è stato denunciato dal procuratore generale spagnolo José Manuel Maza che ha chiesto l’incriminazione per l’ex presidente catalano con l’accusa di ribellione, sedizione e malversazione. Denunciati i ministri del suo governo per aver permesso la dichiarazione d’indipendenza. Anche l’ex presidente della Camera Carme Forcadell e i membri dell’ufficio di Presidenza sono sotto accusa per sedizione e ribellione. La procura ha indicato indicato anche la necessità di un sequestro cautelare di beni pari a 6,2 milioni di euro, legati ai costi per la celebrazione del referendum.
Pochi giorni fa il voto del Parlamento catalano per la secessione dalla Spagna, al quale Madrid ha risposto con la sospensione dell’autonomia regionale. Non è scattato però l’arresto nei confronti degli inquisiti. Almeno per ora il procuratore generale non ha chiesto l’arresto preventivo dell’ex presidente catalano, dei suoi ex ministri e della presidente del Parlament Forcadell. Maza attenderà che gli imputati siano sentiti dal giudice per pronunciarsi su possibili misure cautelari. Se però gli indagati non dovessero presentarsi di fronte ai giudici potrebbe scattare la “detenzione immediata” e rischiare dai 15 ai 30 anni di carcere.
L’esecutivo di Barcellona è formalmente destituito, e si attendeva una reazione dai membri della Generalitat. E così è stato: l’ex ministro per il territorio e la sostenibilità, l’ex presidente della Camera si sono recati ugualmente in ufficio, come fosse un giorno normale. Ma i Mossos d’Esquadra avvertono: “Avranno solo il tempo di prendere documenti ed effetti personali”.
L’ex presidente Carles Puigdemont si trova invece a Bruxelles con cinque suoi consiglieri per incontrare alcuni esponenti nazionalisti fiamminghi. In base alle indiscrezioni sembra che il Governatore destituito intenda chiedere l’asilo politico al Belgio.