Con un utile netto che nel bilancio 2023 sfiora i 15 milioni di euro grazie alla crescita dei ricavi spinta dal margine interesse (+67%) e dalle commissioni attive (+23%), la Castagneto Banca 1910, unica Bcc del gruppo Cassa Centrale Banca della Toscana e istituto leader della costa tirrenica toscana, ha archiviato il miglior bilancio della sua storia ultrasecolare. Ma non ha nessuna intenzione di fermarsi. Non nasconde la sua soddisfazione il Direttore generale Fabrizio Mannari che commenta così: “Abbiamo dimostrato di saper coniugare efficienza e capacità di produrre reddito con il rafforzamento patrimoniale e la riduzione della rischiosità dell’attivo e di innovare nella continuità della nostra speciale identità, che affonda le sue radici nel territorio ma anche in una concezione di fare banca, che ci distingue dai grandi gruppi, e che associa l’uso sapiente delle nuove tecnologie alla centralità della persona, sia tra i dipendenti che nei rapporti con la clientela”.
Negli ultimi 15 anni, sotto la regia di una nuova generazione di manager guidati da Mannari, Castagneto Banca 1910 è cresciuta a vista d’occhio, si è estesa in Toscana oltre il territorio d’origine, si è coperta le spalle entrando nel Gruppo Cassa Centrale Banca e ha piani ambiziosi che si riassumano nella scommessa sulle eccellenze della Maremma. Oggi la banca ha oltre 6 mila soci, 800 dei quali arrivati l’ultimo anno, ha 190 dipendenti con un’età media di 43 anni a prevalenza femminile e 24 filiali (l’ultima aperta nello scorso dicembre a Cascina in provincia di Pisa) situate in 4 capoluoghi di provincia (Livorno, Pisa, Grosseto e Lucca) in un territorio di 700 mila abitanti con potenzialità economiche rilevanti. “I risultati di bilancio 2023 ci inorgogliscono e premiano l’impegno e la professionalità di tutta la banca – spiega Mannari – ma noi li consideriamo un punto di partenza e non certo d’arrivo. La banca ha l’obbligo di guardare avanti con l’occhio al domani”.
Che significa esattamente?
“Significa che dobbiamo attrezzarci per quando la Bce ridurrà i tassi e il margine d’interesse se l’economia toscana non ritroverà lo slancio del 2022 e del 2023”.
Come?
“Affiancando all’attività commerciale tradizionale la nostra offerta di servizi di wealth management e soprattutto di servizi assicurativi e di gestione del risparmio con la preziosa consulenza della nostra Capogruppo. Il primo semestre del 2024, malgrado il modesto taglio dei tassi e quelli che si prospettano, ci dice che siamo in condizione di replicare la performance dell’anno scorso ma dobbiamo pensare al dopo e adattare sempre più e sempre meglio l’attività della banca alle esigenze del territorio e del mercato. Ecco perché stiamo preparando un nuovo piano industriale che punta a sostenere le eccellenze della Maremma e del territorio ma anche ad espanderci nel cuore della Toscana”.
In che senso volete valorizzare le eccellenze del territorio?
“Agricoltura e viticoltura di qualità, transizione energetica e ambientale anche per rispondere alle nuove esigenze del turismo e dell’accoglienza in una delle zone più belle d’Italia, e sostegno ai servizi e all’industria sostenibile. Non dimentichiamoci che serviamo un territorio in cui ci sono la torre di Pisa, il porto di Livorno oltre a quelli di Piombino e San Vincenzo, i carducciani cipressi di Bolgheri, l’isola d’Elba, l’Argentario e un parco bellissimo come quello dell’Uccellina nel grossetano, per non parlare delle nuove opportunità che ci offre la nostra presenza a Lucca”.
Castagneto Banca 1910 è diventata partner ed ente finanziatore della nuova Comunità energetica di Livorno, che investe tutta la parte Sud della provincia labronica, e ha due progetti ambiziosi che saranno valorizzati nel nuovo piano industriale. Il primo riguarda il sostegno alla viticoltura di qualità. Storicamente Castagneto è la banca di grandi vini che nascono nelle cantine e nei fertili territori a due passi dalla sua sede di Donoratico Castagneto Carducci (dal Sassicaia del marchese Incisa della Rocchetta all’Ornellaia dei Frescobaldi ai vini degli Antinori), ma oggi il progetto di Mannari, che si sostanzia nel Contratto di sviluppo per l’agricoltura, è quello di favorire la crescita delle medie case vinicole di qualità con finanziamenti agevolati e in parte a fondo perduto che possono valorizzare e consolidare una nuova generazione di produttori di qualità. Il secondo progetto, che corona tutta la strategia di sviluppo della banca, va al cuore della Toscana e punta ad aprire gli sportelli di Castagneto Banca 1910 direttamente a Firenze.
“È un progetto molto impegnativo che sta a cuore anche a Cassa Centrale Banca: saremo pronti nel 2026 ma ci stiamo già lavorando per presentarci al meglio nel capoluogo della regione”.
Però questo non vuol dire dimenticare le origini e in arrivo c’è anche una Fondazione.
“Nel momento in cui la banca si estende in larga parte della regione, vogliono ricordare ai soci e al territorio in cui tutto è nato oltre un secolo fa che Castagneto Carducci è sempre nel nostro cuore e per questo stiamo creando una Fondazione culturale e sociale specificamente dedicata al nostro territorio d’origine e così il cerchio si chiude”.
Piani e progetti ambiziosi, perché vivere sugli allori non è nelle corde di questa banca della Maremma che è cresciuta incessantemente e che ha un’anima che la spinge a mettere sempre al centro le persone.