Gli avvocati avranno diritto a scioperare. Lo afferma la Corte di Cassazione con la sentenza n. 14775 della Prima sezione penale depositata ieri.
Secondo la Corte, il giudizio di appello delle sentenze pronunciate con rito abbreviato dovrà essere nuovamente celebrato se gli avvocati difensori non si presenteranno alle udienze per aderire all’astensione proclamata dalle Camere penali. Se, in sostanza, aderiranno allo sciopero proclamato dalla categoria.
Se finora la stessa Cassazione era stata sfavorevole al riconoscimento di legittimità dello sciopero nel caso di procedimenti in camera di consiglio nelle forme dell’articolo 127 del Codice di procedura penale, la sentenza depositata ieri si discosta da tale posizione e sposa invece quanto affermato l’anno scorso dalle Sezioni unite con la sentenza n. 26711/13.
La conclusione a cui è giunta la Corte conferma così il principio per cui nel giudizio camerale di appello delle sentenze pronunciate con rito abbreviato, in caso di esercizio della libertà di astensione da parte dell’avvocato difensore, il rifiuto della richieste di differimento ha come conseguenza la nullità “generale a regime intermedio” del procedimento sulla base degli articoli 178 e 180 del Codice di procedura penale.