Intecna, Sace, Simest: il diritto di opzione per l’acquisto delle partecipazioni azionarie da parte della Cassa depositi e prestiti è al centro dell’attenzione delle commissioni Finanze e Bilancio del Senato, che stanno esaminato il decreto in materia di efficientamento, valorizzazione e dismissione del patrimonio pubblico.
Franco Bassanini, presidente della Cdp, insieme all’amministratore delegato Giovanni Gorno Tempini, sono stati sentiti dalle due commissioni. Bassanini ha colto l’occasione per sottolineare come il decreto legge non impone l’obbligo di acquisto ma dà un diritto di opzione all’acquisto: una distinzione non solo formale dato che “la Cassa è un operatore di mercato sia pure con una missione pubblica, opera con regole di mercato e con risorse private”, come la raccolta postale.
Per quanto riguarda, invece, i tempi di realizzazione dell’operazione, è in corso la scelta dell’advisor per la valutazione delle tre società
Gorno Tempini ha puntualizzato che le tre società, indicate dal decreto per le dismissioni, sulle quali la Cassa Depositi e Prestiti può effettuare un’opzione di acquisto, rientrano nel perimetro industriali della Cassa. Un’operazione che veda insieme Cdp, Sace e Simest – ha detto Gorno Tempini – ha una forte razionalità perché creerebbe una regia unificata all’azione di supporto dell’export italiano. Si realizzerebbe così anche in Italia un modello che in Germania è già stato realizzato da tempo. Fintecna, invece, è importante per la sua competenza in campo immobiliare e rientra nelle finalità che la cassa ha di attività a supporto delle amministrazioni locali, in particolare per migliorare i loro enti. Tutte e tre le società – ha inoltre sottolineato l’amministratore delegato di Cdp – sono in equilibrio economico e patrimonale e rientrano così nella natura e nella filosofia di intervento della Cassa. In ogni caso è in corso la scelta degli advisor che dovranno accompagnare il processo di valutazione delle possibili acquisizioni per le quali c’è tempo fino a metà ottobre.