I giudici della sesta sezione penale della corte di Cassazione hanno rigettato il ricorso avanzato dai difensori di Silvio e Paolo Berlusconi contro la dichiarazione di prescrizione emessa il 31 marzo scorso dalla corte d’appello di Milano nell’ambito del processo Unipol. I ricorrenti avevano chiesto il proscioglimento nel merito dalle accuse di concorso in rivelazione di segreto d’ufficio. Confermato dalla Suprema Corte anche il risarcimento di 80.000 euro in favore di Piero Fassino, attuale sindaco di Torino e parte lesa in questo processo per la pubblicazione illegittima della telefonata con Giovanni Consorte nella quale diceva “abbiamo una banca”.
Dopo il caso Ruby, archiviato di recente, e la sentenza Unipol di oggi, l’odissea giudiziaria di Silvio Berlusconi è tuttavia lontana dall’essersi conclusa. Sulla testa dell’ex premier pendono infatti altre 6 “spade di Damocle”: sei casi giudiziari ancora aperti. Ecco quali.
COMPRAVENDITA DI SENATORI
Berlusconi è imputato davanti al Tribunale di Napoli per la presunta compravendita di senatori, in particolare di Sergio De Gregorio. Il dibattimento, iniziato lo scorso aprile, proseguirà nei prossimi giorni.
ESCORT BARI
Il mese prossimo, a Bari, si svolgerà l’udienza preliminare in cui Berlusconi è imputato per “induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria”. L’accusa è di aver pagato l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini perché mentisse sulle escort portate nelle sue residenze estive tra il 2008 e il 2009.
RUBY TER
L’ex Premier è indagato insieme ai suoi avvocati Ghedini e Longo e ad altre persone per corruzione in atti giudiziari. L’ipotesi è che Berlusconi abbia pagato le cosiddette Olgettine fino a qualche settimana fa per comprare il loro silenzio.
MEDIASET
Domenica scorsa Berlusconi ha concluso i 10 mesi e mezzo di affidamento in prova ai servizi sociali in seguito alla condanna definitiva per la frode fiscale legata ai diritti tv Mediaset. Ora il Tribunale di Sorveglianza di Milano dovrà valutare se il suo percorso di riabilitazione abbia avuto esito positivo o meno e quindi dichiarare eventualmente estinta la pena principale ma non la pena accessoria.
LODO MONDADORI
C’è poi la nuova causa civile con cui la Cir della famiglia De Benedetti ha chiesto a Fininvest il risarcimento di oltre 30 milioni di euro, ai quali vanno sommati altri 60 di interessi e spese legali, per la vicenda del Lodo Mondadori. In precedenza la Cassazione, nel condannare definitivamente la Fininvest a versare 494 milioni per i danni patrimoniali, ha demandato a un altro giudice la liquidazione di quelli non patrimoniali.
DIVORZIO DA VERONICA LARIO
Infine, il divorzio da Veronica Lario, che avrebbe chiesto un unico assegno definitivo di 540 milioni di euro per chiudere la definitivamente vicenda.