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Caso Polillo, il silenzio è d’oro ma il sottosegretario non lo sa

Il sottosegretario è di nuovo al centro delle baruffe ed è ormai un caso ma non se ne rende conto e, in un’esilarante intervista sul Corriere della Sera, sostiene che “i professori non si capiscono, io invece sono chiaro” – “Perchè se certe cose le dice la Fornero va bene e se le dico io va male?”

Caso Polillo, il silenzio è d’oro ma il sottosegretario non lo sa

Ogni volta che parla fa danni ma non se ne rende conto. E insiste. Il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo, ex funzionario della Camera prima vicino al Pci e poi al Psi e infine a Berlusconi con tanti saluti all’imparzialità del ruolo, rischia di diventare una macchietta.

Nei giorni scorsi è finito nell’occhio del ciclone per il caso degli esodati. In tv, dove ama esibirsi (“Sì mi piace andarci – ha dichiarato al Corriere della sera – perchè quando esco incontro la gente che mi dice: grazie a lei, finalmente, abbiamo capito”), ha sostenuto che il problema degli esodati è bell’e che risolto perchè, se cambiano le regole, per i lavoratori che hanno deciso di andare in pensionamento anticipato gli accordi con le aziende non valgono più e quindi possono tornare la lavoro anche se prima si erano dimessi.

La Fornero lo ha subito gelato: “Se Polillo ha una ricetta per gli esodati, ci pensi lui personalmente”. In precedenza, Polillo aveva scatenato polemiche con le sue dichiarazioni sulla gratuità dei conti correnti per i pensionati e sul fondo di riserva imprevisti. E le staffilate di Monti non si sono nfatte attendere. Ora dice. “Giuro che Monti nemmeno lo conoscevo, fu Cicchitto a girargli il mio curriculum” che gli spianò la strada lla nomina a sottosegretario.

Ma l’intervista al Corriere della Sera aggiunge altre perle. Ad esemipio: “Monti, fatto apprezzabilissimo per un premier autorevole com’è lui, è rigido, dotto, mai un filino demagogico. Io invece traduco, volgarizzo. Sì, guardi, lo dico senza falsa modestia: uno come me, certe volte, serve proprio”. Forse è vero ma prima servirebbe qualcuno che spiegasse a Polillo che talvolta il silenzio è d’oro. Specie per uno, un po’ vanesio e molto ondivago, come è lui.

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