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Caso Murdoch, Cameron: “Ho sbagliato su Coulson”. Alta tensione con i laburisti

“Un torrente di rivelazioni nelle ultime settimane ha incrinato la fiducia nei media, nella polizia e nella politica”. Una bufera da cui il premier britannico David Cameron, di ritorno da una visita in Africa, deve mettersi al riparo. Il fronte di tempesta però oggi è molto più vicino a casa rispetto a dove lo aveva lasciato alla partenza, e sono i Comuni, la camera bassa del Parlamento inglese. Il primo ministro è un fiume in piena di giustificazioni, spiegazioni. “La gente vuole che il Governo metta fine alle pratiche illegali e che agiamo dalla parte delle vittime”, ha dichiarato. L’inchiesta sulle pratiche illegali nei media – ha assicurato – investirà non solo la stampa scritta, ma anche televisioni e social media. Sarà “ad ampio raggio”, in modo da poter stabilire che cosa è accaduto e “impedire che possa succedere di nuovo”. L’obiettivo: dipanare l’intreccio tra stampa, politica e polizia.

Al di là delle parole, restano però i fatti. Quelli a cui l’opposizione inchioda Cameron: l’affare BSkyB e la sua vicinanza ad Andy Coulson, finito in manette nel corso delle indagini, ex direttore del News of the World, il giornale di Murdoch finito nella tempesta, e per sei mesi portavoce di Downing Street. “Su Coulson ho commesso un errore”, ha per la prima volta ammesso il premier. “Col senno di poi non gli avrei mai offerto il lavoro e mi sarei aspettato che lui non lo avrebbe accettato. Si impara dagli sbagli, io ho imparato”, ha assicurato il premier, che però si dice convinto che Coulson sia innocente fino a prova contraria: “Sarò all’antica, ma ci credo ancora”. Tuttavia – ha aggiunto -, “se si dimostrasse che mi ha mentito, dovrebbe scusarsi con me e io non accetterei facilmente le sue scuse”.

Riguardo a BskyB, Cameron si è difeso così: non poteva avere alcuna responsabilità – sostiene – nella decisione finale. Ma nessuna smentita espressa su eventuali contatti con i vertici di News International rispetto all’offerta pubblica di acquisto lanciata dal gruppo di Murdoch sulla più grande emittente satellitare del Regno Unito. Troppo poco per l’opposizione, troppo poco per considerare sicura la posizione del premier. Ed Miliband, leader dei laburisti ha picchiato duro: il primo ministro è prigioniero di un “tragico conflitto di lealtà” e “dovrebbe assumersi le sue responsabilità – ha incalzato – così come ha fatto l’ex capo di Scotland Yard, Sir Paul Stephenson”.

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