Presentato alla Corte suprema un parere scritto nel quale l’esecutivo di Nuova Delhi dichiara di essere favorevole a rinunciare a perseguire i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sulla base del Sua Act. I due italiani, accusati di aver ucciso due pescatori indiani il 15 febbraio 2012, non dovranno essere incriminati in base alla legge antipirateria ed antiterrorismo.
Secondo Diljeet Titus, uno dei legali dei due marò, Latorre e Girone potranno essere ora incriminati sulla base del codice penale indiano.
Si è giunti così al ventisettesimo rincio della magistratura indiana sul caso. La Corte ha aggiornato l’udienza al prossimpo 7 marzo e ha deciso di esaminare la richiesta del governo italiano di contestare la giurisdizione della National Investigation Agenzy (Nia) sul caso.
Domenica, il ministro della Difesa di Nuova Delhi, A K Antony aveva escluso la possibilità di “qualsiasi compromesso”.
Sul caso Marò si è svolto un vertice a palazzo Chigi con il premier Matteo Renzi, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, il ministro degli Esteri Federica Mogherini e l’inviato del governo Staffan De Mistura. “Ieri – ha dichiarato Renzi- arrivato a Palazzo Chigi ho scelto di fare alcune telefonate simboliche. E ho scelto di chiamare i due marò che da troppo tempo sono bloccati a Nuova Delhi da un’assurda e allucinante vicenda per la quale garantisco il mio personale impegno e quello del governo”.