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Caso Cecilia Sala, il ministro Nordio chiede la revoca degli arresti per Abedini: “Nessuna prova di supporto a terroristi”

Dopo il viaggio di Meloni da Trump e la liberazione di Cecilia Sala, il ministro della Giustizia ha disposto la scarcerazione immediata dell’iraniano detenuto nel carcere di Opera su richiesta degli Stati Uniti. Ecco la nota del Guardasigilli

Caso Cecilia Sala, il ministro Nordio chiede la revoca degli arresti per Abedini: “Nessuna prova di supporto a terroristi”

Caso Cecilia Sala, “il ministro Nordio ha depositato alla Corte di Appello di Milano la richiesta di revoca degli arresti per il cittadino iraniano Abedini Najafabadi Mohammad“. Lo comunica una nota ufficiale del ministero della Giustizia appena diffusa. Di fatto, si è deciso di non aspettare la decisione dei giudici di Milano sui destini di Abedini – attesa nei prossimi giorni – così da eliminare qualsiasi potenziale rischio con l’Iran dopo la liberazione della giornalista italiana Cecilia Sala, uscita dal carcere di Evin, a Teheran, e rientrata in Italia mercoledì scorso.

Una richiesta, quella avanzata da Nordio, arrivata dopo il via libera che la premier Giorgia Meloni ha avuto dagli Stati Uniti a seguito della sua visita lampo a Donald Trump: Abedini era stato incarcerato e condotto nel penitenziario di Opera su istanza Usa.

Nordio chiede la revoca degli arresti per Abedini

“In forza dell’articolo 2 del trattato di estradizione tra il governo degli Stati Uniti d’America e il governo della Repubblica italiana – fa sapere il ministero della Giustizia in una nota in merito alla richiesta depositata dal ministro Nordio – possono dar luogo all’estradizione solo reati punibili secondo le leggi di entrambe le parti contraenti, condizione che, allo stato degli atti, non può ritenersi sussistente”. La prima condotta ascritta al cittadino iraniano di “associazione a delinquere per violare l’Ieepa (International emergency economic powers act – legge federale statunitense) non trova corrispondenza nelle fattispecie previste e punite dall’ordinamento penale italiano”, viene precisato.

“Quanto alla seconda e terza condotta, rispettivamente di ‘associazione a delinquere per fornire supporto materiale ad una organizzazione terroristica con conseguente morte’ e di ‘fornitura e tentativo di fornitura di sostegno materiale ad una organizzazione terroristica straniera con conseguente morte’, nessun elemento risulta ad oggi addotto a fondamento delle accuse rivolte emergendo con certezza unicamente lo svolgimento, attraverso società a lui riconducibili, di attività di produzione e commercio con il proprio Paese di strumenti tecnologici avente potenziali, ma non esclusive, applicazioni militari”. fa sapere ancora il ministero della Giustizia.

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