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Case green: italiani attenti alla transizione ecologica. Una ricerca di Europ Assistance

Cresce l’attenzione all’ambiente ma ancora poco per l’impronta ecologica domestica. Identificati cinque modelli di comportamento in base alle abitudini delle persone. Italiani i più preoccupati in Europa per gli eventi estremi e la sicurezza della propria casa. Ecco il risultato della prima edizione della ricerca “Sustainable Living @Home” del Gruppo Europ Assistance che svela come cambiano gli stili di vita e le abitudini domestiche

Case green: italiani attenti alla transizione ecologica. Una ricerca di Europ Assistance

Il riscaldamento globale e i suoi impatti sul cambiamento climatico sono ormai all’ordine del giorno e sempre più persone prestano maggiore attenzione all’impatto ambientale delle proprie azioni. Una crescente consapevolezza che ha portato a una riflessione sull’importanza di modificare gli stili di vita per ridurre le emissioni inquinanti e mitigare i cambiamenti climatici in corso.

Il Gruppo Europ Assistance ha condotto la ricerca “Sustainable Living @Home” in collaborazione con Adwise Creative Insight Agency per esplorare come le famiglie europee percepiscano i fattori ESG e quanto influenzino le loro scelte. Analizzate anche le principali preoccupazioni e i comportamenti che stanno avvenendo nella gestione delle attività domestiche e la situazione in Italia.

Scarsa attenzione all’impronta ecologica domestica

Le famiglie europee mostrano una crescente sensibilità verso l’ambiente a causa dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento atmosferico e delle ragioni economiche legate all’aumento dei costi dell’energia. L’attenzione è particolarmente evidente nella fascia più giovane della popolazione.

La mancanza di conoscenze adeguate e di corretta informazione, insieme alle limitate risorse economiche, però, contribuiscono a una scarsa attenzione all’impronta ecologica domestica. Le persone preferiscono concentrarsi su piccoli cambiamenti quotidiani nello stile di vita piuttosto che investire in interventi strutturali troppo costosi.

Italiani e case green

In Italia il 72% degli intervistati possiede una casa, un dato significativamente superiore alla media degli altri Paesi europei, mentre solo il 18% vive in un immobile in affitto.

Gli italiani mostrano un’alta preoccupazione per la riduzione dell’impronta ecologica in generale (87%) e per quella della casa (89%). Sono particolarmente attenti a varie azioni ecologiche legate all’abitazione, come la riduzione dei consumi energetici (94%), la gestione (95%) e la riduzione (91%) dei rifiuti, la riparazione delle perdite (95%) e degli elettrodomestici, oltre alla ristrutturazione e all’adozione di sistemi per il risparmio dell’acqua.

La maggioranza degli intervistati ha dichiarato di non aver ancora implementato azioni eco-sostenibili, ma pianifica di farlo nel prossimo futuro, soprattutto per ottenere benefici economici (56%) e contribuire a un futuro più sostenibile per il pianeta e le nuove generazioni (46%). Tra le azioni pianificate, il 29% ha l’intenzione di installare impianti da fonti di energie rinnovabili, superando la media (23%).

Oltre i due terzi degli italiani (72%) sono a conoscenza degli obblighi e delle nuove norme per ridurre i consumi e le emissioni di CO2 nelle nuove costruzioni, e il 94% li ritiene necessari per la trasformazione ecologica delle abitazioni.

Cinque modelli di comportamento

La ricerca ha identificato cinque modelli di comportamento distinti basati sulle abitudini delle persone nei confronti dei fattori ESG:

  • The Green Sobers: Proprietari di abitazioni in piccoli centri urbani, molto preoccupati per l’impronta ecologica. Si concentrano su pratiche anti-spreco come la differenziazione dei rifiuti e la riduzione dei consumi energetici, criticano le Istituzioni ma sono orientati a salvare il Pianeta senza eccessivi investimenti economici.
  • The Green Committed: Soprattutto giovani intorno ai 40 anni nelle grandi città, impegnati nella causa ecologica sia nelle abitudini che nelle azioni intraprese o pianificate. Vogliono tutelare il Pianeta rispettando le norme e trarne benefici economici, si sentono supportati dalle Istituzioni
  • The Green Savers: Giovani intorno ai 40 anni con figli nelle grandi città, attenti all’impronta ecologica e alla riduzione dei consumi energetici. Conoscono le normative europee sulla sostenibilità, motivati dalla coscienza ambientale e dall’aspetto economico.
  • The Technos: Soprattutto giovani sotto i 40 anni che vivono in affitto nelle grandi città, meno interessati agli atteggiamenti green ma dipendono dalle nuove tecnologie per ridurre l’impronta ecologica. Conoscono le normative ma sono perplessi sulla loro fattibilità.
  • The Constraints: Principalmente persone che vivono sole in appartamenti in affitto nelle piccole città, con basso potere d’acquisto. Poco preoccupati per l’impronta ecologica, si concentrano su azioni basilari come la riduzione del consumo energetico e il riciclaggio dei rifiuti. Poco inclini a comportamenti green e poco motivati a modificare lo stile di vita.

Italiani i più preoccupati per gli eventi estremi

Gli italiani sono i più preoccupati in Europa per l’esposizione delle loro case ai rischi legati al cambiamento climatico, con l’84% che teme per la sicurezza della propria abitazione mentre il 47% è molto interessato a comprendere meglio il livello di protezione in caso di eventi estremi.

Quasi la metà (48%, al di sotto della media europea) ritiene che la compagnia assicurativa sia l’interlocutore più adatto per ottenere una copertura che tuteli la casa, seguita dalle istituzioni (28% vs il 20% della media). Gli intervistati sono particolarmente interessati a servizi di assistenza immediata, come la riparazione dei danni e la possibilità di essere trasferiti se la propria casa diventasse inagibile.

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