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Case green: caldaie a gas, pannelli fotovoltaici, efficienza. Ecco tutte le novità dell’ultimo accordo Ue

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Cambia la direttiva europea sulle Case Green. Il trilogo – Commissione Ue, Consiglio Ue e Parlamento Ue – ha trovato l’accordo sulle nuove regole per le prestazioni energetiche degli edifici. Il compromesso sugli ultimi punti rimasti in sospeso dopo la maratona negoziale di ottobre è arrivato giovedì 7 dicembre dopo circa due ore di negoziato. La nuova direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive), così modificata, definisce il percorso che tutti i Paesi aderenti all’Unione dovranno adottare, per raggiungere un parco edifici neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. La direttiva riguarda non solo gli edifici di nuova costruzione ma anche quelli già esistenti e non adeguati dal punto di vista dell’efficienza energetica: il 43% degli edifici rientra in questa categoria, un numero stimabile in circa 5 milioni di immobili in Italia.

Direttiva Ue case green: cosa cambia

Ci sarà più flessibilità. L’ultima versione del testo, abbandona la filosofia degli obiettivi legati alle classi energetiche minime degli edifici e punta su un percorso di riduzione del consumo medio di energia da parte degli edifici residenziali dei singoli Paesi membri. Il percorso parte nel 2020 e arriva al 2050, quando l’obiettivo è azzerare le emissioni. Saranno i paesi membri a dover stabilire come raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla direttiva, secondo un percorso che diventa più flessibile rispetto alle prime proposte del Parlamento Ue.

Con propri piani di intervento nazionali, ciascun Paese dovrà garantire che le abitazioni riducano il consumo medio di energia del 16% nel 2030 e del 20-22% nel 2035. Il 55% della riduzione energetica dovrà essere raggiunto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori ma nelle tappe intermedie gli Stati potranno decidere da quali immobili cominciare e quali misure adottare.

Case green: cosa cambia per caldaie a gas e pannelli solari

Dall’obbligo di installare pannelli solari sugli edifici vengono esclusi quelli residenziali, mentre restano contemplati gli edifici pubblici e quelli non-residenziali di grossa stazza, con eccezioni per esempio per il patrimonio storico vincolato o per le chiese. La fine degli impianti di riscaldamento a combustibili fossili (in massima parte, le caldaie a gas) nelle abitazioni è stato invece posticipato dal 2035 al 2040. Ma dal 1 gennaio 2025 cesseranno gli incentivi alle caldaie a gas.

La nuova versione della Direttiva, infine, stabilisce che i piani nazionali dovranno rimuovere le barriere alla mobilità sostenibile, favorire aree di ricarica per veicoli elettrici e spazi di parcheggio per e-bike (anche cargo).

Le tappe dell’accordo sulla direttiva case green

 Le norme approvate, ha commentato la Commissaria Ue all’energia Kadri Simson, sono “una serie di misure concrete che migliorano la vita dei nostri cittadini, riducendo le bollette energetiche e stimolando l’economia”.

Il tweet pubblicato su X dalla Commissaria Ue Kadri Simson

“Dovremo verificare i testi, ma sembra confermato l’approccio di buon senso che ha prevalso nella riunione del 12 ottobre – afferma il presidente della Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa – un approccio che elimina gli obblighi diretti per i proprietari, lasciando agli Stati maggiori libertà d’azione”.

Le tappe della trattativa sulla direttiva Ue case green

La trattativa tra istituzioni europee era iniziata il 6 giugno scorso. E, dopo sei mesi quasi esatti è arrivata al traguardo. La revisione della Energy performance of buildings directive (Epbd), meglio conosciuta come direttiva Case Green, sarà sottoposta al voto definitivo della Commissione Ue il 23 gennaio, poi andrà al Parlamento europeo

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Categories: Economia e Imprese