Secondo la ricerca di Ubs Wealth Management, Milano è la città europea che offre le valutazioni più interessanti e convenienti. Lo studio afferma infatti che un professionista qualificato nel settore dei servizi deve lavorare in media 5-7 anni per potersi permettere un appartamento di 60 mq.
Nel resto d’Europa, invece, la situazione si sta già surriscaldando. Negli ultimi quattro trimestri l’UBS Global Real Estate Bubble Index è salito in tutte le città europee oggetto dello studio. Forti incrementi sono stati registrati ad Amsterdam, Francoforte e Monaco di Baviera
L’Ubs Global Real Estate Index individua il rischio di bolla immobiliare sulla base di precisi indicatori in alcuni dei centri finanziari più importanti del mondo. L’indice utilizza le seguenti classificazioni basate sul rischio: mercato depresso, sottovalutato, valutato equamente, sopravvalutato e a rischio di bolla.
Nel complesso, il mercato immobiliare residenziale che fa capo alle principali città site in economie sviluppate è ancora sopravvalutato ed è aumentato il numero di centri a rischio di bolla rispetto al 2016.
Toronto, una new entry, è in testa alla classifica 2017. Come nel 2016, Stoccolma, Monaco di Baviera, Vancouver, Sydney, Londra e Hong Kong si confermano a rischio bolla; all’elenco si è aggiunta Amsterdam, che l’anno scorso era appena sopravvalutata. Secondo lo studio, l’unica metropoli sottovalutata è Chicago, mentre tre quarti delle città del mondo sarebbero sopravvalutate o a rischio bolla.
I prezzi reali degli alloggi rimangono circa il 30% al di sotto del livello del 2007. La lenta crescita economica ha continuato a penalizzare la ripresa dell’immobiliare residenziale. Gli ultimi dati segnalano tuttavia un miglioramento nelle prospettive e un aumento costante dell’occupazione in Lombardia, che a sua volta sosterrà i redditi. UBS ritiene che i prezzi delle case siano pertanto destinati a salire.
Claudio Saputelli, Head of Global Real Estate del Chief Investment Office di UBS Wealth Management, ha così spiegato: “Il miglioramento della situazione economica generale, in parte accompagnato dalla solida crescita dei redditi nelle principali città, si è unito a costi di finanziamento eccessivamente bassi, dando luogo a una sostenuta domanda di alloggi nelle metropoli». E, dato che nelle città più interessanti l’offerta è sempre soggetta a limitazioni, si è assistito a un’impennata dei prezzi. Il binomio tra costi di finanziamento bassi e aspettative rialziste ha spinto le valutazioni alle stelle, esacerbando il pericolo di bolle locali.