Le cartelle esattoriali del quindicennio 2000-2015 potrebbero essere cancellate. E’ un’ipotesi allo studio del Governo per semplificare la macchina del fisco che sarà definita nei prossimi giorni. Le modalità e la consistenza della possibile pace fiscale sono almeno sei e si va da un’ipotesi minima che prevede il condono delle cartelle fino a un importo di 3 mila euro con un costo per lo Stato di 1,6 miliardi di euro all’ipotesi massima che prevede la cancellazione di tutte cartelle fiscali, a prescindere dal loro importo, con un costo per le casse pubbliche di 3,3 miliardi di euro. Ma sul tavolo del Governo ci sono anche quattro ipotesi intermedie che prevedono la cancellazione della cartelle fino 5 mila euro, o fino a 10 mila euro, o fino a 30 mila euro e anche quella che arriva a immaginare la cancellazione delle cartelle fino a 50 mila euro.
Inoltre, le cartelle che a partire da quest’anno non verranno riscosse entro cinque anni verranno restituite dall’agente della riscossione al titolare: il caso classico è quello delle multe con la conseguente restituzione della cartella dall’Agenzia delle entrate al Comune. Con queste due operazioni si alleggerirebbe il magazzino dell’Agenzia delle entrate da crediti ritenuti ormai di difficile riscossione. La loro attuazione passa attraverso il decreto legge Sostegni che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare settimana ventura, utilizzando i 32 miliardi di maggior deficit già autorizzati dal Parlamento.
In materia di cartelle fiscali, c’è inoltre da ricordare la proroga delle rate della Rottamazione ter e del Saldo e stralcio già sospese e che potranno essere pagate entro il 31 luglio prossimo mentre quelle di quest’anno restano sospese fino al 30 novembre. Riprenderà però l’invio delle cartelle esattoriali e degli altri atti di accertamento e riscossione sospesi fino al 28 febbraio ma i cui termini di decorrenza restano congelati fino a fine aprile 2021.