La legge di Bilancio 2023 porta con sé l’ormai nota “pace fiscale”. Cosa significa? Nella pratica la cartelle esattoriali fino a mille euro consegnate dall’agente della riscossione fino al 2015 vengono stralciate allo scopo di rendere il fisco “non più aggressivo e punitivo, ma giusto con chi è in difficoltà”, ha detto la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa, ma anche perché, secondo il Governo, in ogni caso non verranno mai incassate. Ma come funziona e cosa succede alle altre cartelle? Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
Cartelle esattoriali fino a mille euro: ecco come funziona
In base a quanto stabilito nell’ambito della legge di Bilancio 2023, le cartelle esattoriali il cui importo non supera i mille euro, consegnate all’agente della riscossione dal 2010 al 31 dicembre 2015 a partire dal 2023 saranno stralciate. Tradotto non si dovranno più pagare l’imposta, la sanzione, né gli interessi: nulla. La cancellazione sarà effettuata entro la fine di gennaio. Dal primo al 31 gennaio 2023 si fermerà anche la riscossione dei nuovi debiti, sempre riferiti a importi fino a mille euro.
Le regole per le altre cartelle esattoriali: nuova rottamazione
Le cartelle esattoriali risalenti allo stesso periodo ma il cui importo supera i mille euro dovranno essere pagate per intero, con una sanzione ridotta del 3%. Prevista la possibilità di rateizzare il pagamento in 5 anni.
Per le cartelle esattoriali successive, vale a dire quelle consegnate dall’agente della riscossione dopo il 1° gennaio 2016, la regola cambia ancora: dovranno essere pagate per intero, ma verranno cancellati, sanzioni, aggi e interessi. Anche in questo caso è prevista la possibilità di dilazionare i debiti in 5 anni.
Cartelle esattoriali ed emergenza Covid: cosa ha stabilito il Governo
Il Governo ha stabilito che, chi nel 2021 e dunque in piena emergenza Covid, non è riuscito a pagare tutte le tasse dovute, per il pagamento ritardato dovrà versare una sanzione del 3%. Infine gli atti del Fisco che ancora non sono diventati una cartella esattoriale, ma che hanno superato le scadenze ordinarie di pagamento, e le cartelle che non sono ancora oggetto di contenzioso saranno soggetti a una sanzione del 5%, con la solita possibilità di rateizzare il versamento i 5 anni.
Stralcio e rottamazione: quanti soldi perderà lo Stato?
Secondo i calcoli realizzati da lavoce.info, grazie alla rottamazione-quater lo Stato incasserà 12,4 miliardi a fronte di un gettito perso a seguito della riduzione dell’attività di riscossione ordinaria superiore a 13 miliardi. A queste cifre bisogna aggiungere i 400 milioni di minore gettito atteso dalla rottamazione-ter e i 260 milioni di perdita delle quote che l’attività di riscossione avrebbe generato a favore del bilancio dello Stato. “L’effetto netto negativo per l’erario della rottamazione-quater (sempre valutato nel periodo 2023-2032) è pari a poco meno di 1,4 miliardi di euro, di cui circa 970 milioni nel biennio 2023-2024. “Complessivamente l’effetto negativo atteso sul gettito dei due provvedimenti ammonta a circa 2,1 miliardi, di cui circa 1,2 nel biennio 2023-2024”, spiegano gli esperti.