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Carta riciclata: l’Italia centra il target Ue in anticipo di 15 anni

Pixabay

Il tasso di riciclo degli imballaggi di carta e cartone in Italia ha raggiunto con 15 anni di anticipo l’obiettivo europeo dell’85%, fissato per il 2035. Nel dettaglio, l’anno scorso i 600 impianti di riciclo presenti in Italia hanno prodotto 6,8 milioni di tonnellate di carta da macero, aumentando del 3,2%, la produzione di materia prima rispetto al 2019. È quanto emerge dal Rapporto Unirima 2021 sull’Economia Circolare, presentato oggi a Roma dal direttore generale dell’Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri, Francesco Sicilia, alla presenza del sottosegretario al ministero della Transizione Ecologica, Vannia Gava.

Il settore coinvolge piccole e medie imprese specializzate, per un valore della produzione aggregato di circa 4 miliardi e 20.000 addetti. Il totale della raccolta di carta e cartone in Italia, che avviene attraverso i canali domestici e industriali, è pari a circa 7 milioni di tonnellate. Di queste, 4,96 milioni di tonnellate sono state riutilizzate nel mercato interno e le rimanenti 1,81 milioni di tonnellate sono state esportate.

Nel 2020 il mercato della carta da macero ha risentito della crisi pandemica, che ha determinato un calo dei quantitativi della produzione del 4,1%. La filiera si è sostenuta con la produzione di imballaggi derivanti dal boom dell’e-commerce e del delivery, che hanno segnato un incremento del 45% rispetto all’anno precedente.

Secondo Unirima, “restano ancora da chiarire alcuni aspetti normativi ostativi per lo sviluppo del comparto del recupero e riciclo dei maceri”, in particolare il fatto che la Tari “è ancora slegata dalla quantità dei rifiuti prodotti e dall’effettivo servizio erogato e produce effetti distorti su numerose città. Unirima chiede di garantire la detassazione completa per le attività economiche che affidano la gestione dei rifiuti al mercato”.

Il PNRR prevede complessivamente 58,47 miliardi di euro per l’attuazione di iniziative nell’ambito della “Rivoluzione verde e la transizione ecologica”, il che, secondo il presidente di Unirima, Giuliano Tarallo, “pone le condizioni strutturali per fare del settore del recupero e riciclo dei materiali il fulcro di una nuova stagione industriale circolare. Per liberare le enormi potenzialità dell’economia green il nostro Paese si troverà a breve di fronte alle sfide di garantire la competitività di mercato e la rapida implementazione dei progetti di investimento, in particolare per l’ammodernamento degli impianti esistenti”.

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Categories: Economia e Imprese