Lo sanno tutti che rinnovare la carta d’identità nelle grandi città è una specie di tortura. Speriamo che con la discesa in campo delle Poste andrà meglio, ma bisognerà aspettare almeno fino alla fine dell’anno. Oggi la cosa più difficile è riuscire a prenotare un appuntamento con lo Spid. Chi scrive ci ha provato per lunghi mesi a Roma. La risposta era sempre la stessa: non ci sono date disponibili per fissare un incontro nei luoghi incaricati di rinnovare la carta. Le ho provate tutte: mi sono rivolto ai Caf, ho visitato i chioschi aperti dal Comune di Roma nei fine settimana e mi sono perfino recato all’alba in circoscrizione. Inutilmente. La risposta era sempre la stessa: senza prenotazione non puoi rinnovare la carta. Ma il punto dolente era ed è proprio questo: come ottenere la prenotazione per avviare le pratiche di rinnovo. Nella migliore delle ipotesi si poteva cercare una prenotazione in qualche Comune della provincia ma dopo mesi. Una mattina di maggio ho provato a giocare in contropiede cercando una prenotazione online all’alba e ho fatto centro: prenotazione accettata per il 5 luglio presso gli uffici comunali di via Petroselli. Evviva. Bisognava aspettare quasi due mesi e la mia carta d’identità scadeva il 27 giugno, ma pazienza. Il problema pratico era un altro: avendo prenotato da tempo una vacanza sulle Dolomiti dal primo luglio, per non perdere la prenotazione e rinnovare finalmente la carta, avrei dovuto rinviare di quasi una settimana la partenza o rassegnarmi a spendere all’incirca 150 euro per un viaggio lampo dalla Val Pusteria a Roma e ritorno per avviare le pratiche di rinnovo della tanto agognata carta. Davvero una bella seccatura. Ma, quando ero ormai rassegnato a questa via crucis e già mi godevo il fresco di San Candido, una conoscente mi ha dato un suggerimento impensabile e preziosissimo: provare a rinnovare la carta d’identità al Municipio di San Candido. Mi sembrava un tentativo impossibile, ma valeva la pena di tentare anche questa e così l’8 luglio ho provato. Sì, la carta d’identità poteva essere rinnovata anche ai non residenti e così ho consegnato il documento scaduto e le foto necessarie, ho riempito un modulo con le mie generalità e ho ringraziato il cielo. Una settimana dopo la mia nuova carta d’identità era pronta. Senza file e senza prenotazioni. Ho pensato che fosse un miraggio e non finivo mai di ringraziare tutti gli impiegati, per la verità un po’ sorpresi, del Comune di San Candido, una delle perle delle Dolomiti che, oltre alla sua bellezza naturale, ha avuto l’intelligenza di non puntare sul turismo di massa e di conservare una dimensione umana. Quello che a me è sembrato un miracolo è stato possibile perché San Candido è un piccolo centro dove anche la burocrazia diventa semplice? Sarà forse così, ma anche nei piccoli Comuni della provincia di Roma la prenotazione serve eccome. Sia come sia, girando e rigirando tra le mani la mia nuova carta d’identità come fosse un santino, mi sono detto: questa è l’Italia che tutti vorremmo, ma è un’altra Italia. Grazie, San Candido.