Dal primo marzo gli enti pubblici come Comuni e Regioni devono permettere l’accesso ai propri servizi digitali anche con la carta d’identità elettronica (Cie). La novità è stata introdotta con il decreto Semplificazioni varato a settembre e aggiunge un nuovo tassello alla digitalizzazione della pubblica amministrazione dopo PagoPa e Spid. Dal 1° marzo 2021 infatti non sarà più possibile ottenere un nuovo Pin (il numero segreto da inserire per accedere ai servizi delle pubbliche amministrazioni). Occorrerà dotarsi dello Spid (il Sistema pubblico di identità digitale). Alcune amministrazioni, come l‘Inps, hanno avviato la transizione già in ottobre, ma non tutte sono al passo con i tempi. E ancora molti Comuni non riescono a rilasciare la carta d’identità elettronica nonostante l’obbligo di accettarla per l’accesso ai servizi. Ma vediamo punto per punto le principali novità.
Ad oggi, sono circa 19 milioni i cittadini in possesso di una Cie, che, come spiega il Viminale, “è l’unico documento d’accesso ai servizi digitali della Pa garantito dallo Stato italiano, in quanto emessa dal Ministero dell’Interno e realizzata dal Poligrafico e Zecca dello Stato con i più alti standard tecnologici, che ne fanno uno dei documenti più sicuri a livello europeo”.
Al di là degli enti locali, 241 amministrazioni pubbliche già accettavano la carta d’identità elettronica come credenziale d’accesso ai servizi digitali. L’elenco comprende Inps, ministero della Salute, ministero del Lavoro, Polizia, Aifa, Agcom, Agenzia delle Entrate e Mibact.
Per usare la Cie – valida in tutta Europa – non serve una password, ma un Pin di otto cifre che si ottiene in due tempi: la prima parte viene rilasciata alla richiesta del documento, la seconda alla consegna.
È possibile fare domanda al Comune per ottenere la Cie senza aspettare la scadenza della vecchia carta. La consegna, che può avvenire nell’ufficio pubblico o a domicilio, è prevista entro sei giorni lavorativi.
Sempre con l’obiettivo di favorire la digitalizzazione della Pa, da marzo Poste Italiane semplifica la procedura per ottenere lo Spid, il sistema pubblico d’identità digitale che serve per accedere a molti servizi (dal modello 730 precompilato al cashback, passando per il fascicolo sanitario elettronico). È sufficiente scarica l’app gratuita PosteID, registrare un breve video e inviare un bonifico di un euro che sarà poi restituito.
Per usufruire di questo servizio non serve essere clienti dei servizi bancari delle Poste: è sufficiente avere un passaporto italiano o una carta d’identità elettronica (che andranno ripresi nel video insieme al proprio volto). In alternativa, chi dispone di una Carta Nazionale dei Servizi o di una firma digitale può effettuare la registrazione dal portale posteid.poste.it e attivare l’identità in pochi minuti seguendo le istruzioni.
Ricordiamo che lo Spid è necessario per accreditarsi su Io, la App tramite la quale (ma non solo) è possibile partecipare all’operazione cashback voluta dal governo Conte2 per stimolare gli acquisti con carte di credito e Bancomat.