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Caro Energia, l’allarme di Agici: “Nel 2024 bolletta da 600 milioni di euro per l’idrico”

Durante il seminario a Reggio Emilia, Marco Carta di Agici Finanza d’Impresa ha evidenziato l’impatto del caro energia sulle utilities, sottolineando l’importanza delle energie rinnovabili e la necessità di semplificare la burocrazia

Caro Energia, l’allarme di Agici: “Nel 2024 bolletta da 600 milioni di euro per l’idrico”

La sfida dell’energia continua a mettere a dura prova le utilities del settore idrico. Durante il seminario “Efficienza energetica del servizio idrico integrato”, organizzato da Garc Ambiente Spa e Fondazione Rei a Reggio Emilia, Marco Carta, amministratore delegato di Agici Finanza d’Impresa, ha lanciato l’allarme: il caro energia colpirà duramente anche nel 2024, con una bolletta stimata a 600 milioni di euro.

“Le utilities italiane che operano nell’idrico utilizzano ogni anno oltre 6 TWh di energia, un consumo che supera quello annuale di tutti i treni della Penisola. Il conflitto russo-ucraino, in corso da ormai due anni, ha stravolto le logiche di business di questi operatori che, nonostante i numerosi interventi delle istituzioni nazionali ed europee per calmierare i prezzi, hanno visto impennare il costo dell’energia: da 300 milioni di euro nel 2019 a 800 milioni di euro nel 2023, con una previsione di 600 per il 2024”, ha dichiarato Carta.

Rinnovabili e una burocrazia più snella: la ricetta per ridurre i costi

Il seminario è stato un’occasione per approfondire l’importanza dell’efficienza energetica per i gestori del servizio idrico integrato, evidenziando le ricadute positive che questa può avere su ambiente, tariffe e qualità del servizio per i cittadini. Carta ha sottolineato come lo sviluppo delle energie rinnovabili possa giocare un ruolo chiave nel ridurre i costi: “Per ridurre ulteriormente il caro energia e liberare risorse finanziarie utili a sviluppare le reti idriche del Paese, la chiave sarà lo sviluppo delle rinnovabili, immuni alla volatilità di prezzo dei mercati energetici. Per farlo, però, è fondamentale rimuovere limiti e moratorie al fine di snellire gli iter autorizzativi in merito, che rappresentano oggi oltre il 20% del costo di investimento”.

Nel periodo 2020-2024, il caro energia per le utilities idriche è stato pari a 2,8 miliardi di euro, l’equivalente di quanto investono tutti gli operatori in un anno. Questi costi elevati rappresentano una sfida significativa per il settore, richiedendo un intervento deciso per promuovere l’adozione di soluzioni energetiche più sostenibili ed efficienti.

L’evento ha visto la partecipazione di numerosi esperti del settore, che hanno discusso le strategie migliori per affrontare la crisi energetica e migliorare l’efficienza del servizio idrico integrato. Le conclusioni emerse dal seminario evidenziano la necessità di politiche più favorevoli e procedure burocratiche semplificate per accelerare la transizione energetica e garantire una gestione più sostenibile e meno onerosa delle risorse idriche del Paese.

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