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Caro-energia: Confartigianato all’attacco. Ok al fotovoltaico sui capannoni. E il Governo?

L’organizzazione delle PMI favorevole a nuovi impianti fotovoltaici senza consumo di suolo. Il Governo ancora in ritardo sui decreti attuativi per l’energia

Caro-energia: Confartigianato all’attacco. Ok al fotovoltaico sui capannoni. E il Governo?

Una voragine di competitività causata dai prezzi dell’energia: Confartigianato è netta. Un monito al governo a fare qualcosa di più per non deprimere le piccole imprese. Per non sprofondare, al di là delle promesse politiche, l’indicazione principale è per gli impianti fotovoltaici. Se si sceglie il fotovoltaico le imprese hanno a disposizione un driver della transizione green e possono ritornare a correre. L’installazione di impianti sopra gli immobili delle aziende consente anche di ridurre il consumo di suolo. Tema sempre attuale. Il Ministro Pichetto Fratin nel question time di ieri alla Camera sul punto specifico ha detto che i tecnici sono a lavoro per arrivare ad una proposta quadro. Ad un’altra interrogazione dei Verdi sulle questioni connesse alle rinnovabili il Ministro non ha fornito nessuna data sui provvedimenti attesi. Vogliamo “garantire l’installazione di 80 gigawatt aggiuntivi di energia rinnovabile al 2030”. Tutto, però, tutto resta avvolto da nebbia fitta. Confartigianato continua, intanto, ad analizzare gli effetti del caro energia sulle imprese italiane. Studi ed approfondimenti in direzione della maggiore diffusione di fonti rinnovabili di cui la premier Giorgia Meloni – stranamente- parla poco, sebbene il tema rimbalzi da un vertice internazionale all’altro. Il centrodestra ci crede o no ?

Confartigianato studia il territorio

A poca distanza da uno studio interno Confagricoltura ha presentato un’analisi specifica sulle Marche. L’ Ufficio studi dell’organizzazione sostiene che se il 60% di capannoni artigianali fosse dotato di impianto fotovoltaico, si raggiungerebbe l’autosufficienza dei consumi elettrici nella Regione. Nella seconda metà del 2022, in Italia i prezzi di riferimento per le micro e piccole imprese, per i consumi di energia elettrica hanno superato del 60% la media dell’Eurozona. L’anno scorso le imprese manifatturiere delle costruzioni e dei servizi hanno generato quasi 10 GWh di energia elettrica da 153 mila impianti fotovoltaici. Il dato interessante che incentiva a mettere pannelli solari sui capannoni è che più di un terzo di ciò che è stato prodotto con il sole, è stato autoconsumato. Non sono da trascurare nemmeno gli investimenti privati. I numeri delle Marche sono la constatazione che in certi ambiti si può fare molto per cogliere almeno due obiettivi : aumentare la sfida sui mercati in ragione di costi energetici decrescenti e ridurre il consumo di suolo per lasciare a chi vuole i campi da coltivare. Su questo terreno si dovrebbero ridurre anche le opposizioni dei comitati del No. Verrebbe meno l’ alibi del centrodestra rispetto alle cose da fare.

I prezzi e il mercato europeo

La crisi energetica, associata ad una dinamica divergente dei prezzi dell’energia e una frammentazione degli interventi di politica fiscale in Europa hanno aperto una voragine di competitività per le imprese italiane, commenta Confagricoltura. Le piccole imprese di casa nostra sono protagoniste del manifatturiero Ue, con esportazioni che nel 2023 valgono 636,2 miliardi di euro: più o meno un terzo del PIL. Considerato che l’ossatura dell’economia nazionale è composta da medie imprese anche il relativo calo dei prezzi in atto si trasforma in una buona leva per passare alle rinnovabili. Le variazioni di prezzo dell’energia hanno effetti differenziati tra i Paesi europei. La congiuntura dopo l’aggressione all’Ucraina è come se avesse lasciato mano libera ai governi di fare di necessità virtù. Stare fermi o rimandare come accade a Roma non è affatto da virtuosi. Lo stato di fatto incide sull’intero mercato elettrico Ue, benché orientato in prospettiva alle fonti non fossili. “La bozza del nuovo Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico (TIDE)è un tassello fondamentale per costruire un sistema elettrico moderno, in grado di supportare gli obiettivi ambientali e il più possibile integrato a livello europeo “ si legge nell’ultimo Position Paper  del Laboratorio REF Ricerche. C’è l’esigenza di riscrivere le regole del gioco che attraverso mille intrecci giungono fino ai piccoli imprenditori.Tutto in meno di un anno, poi si vota per il nuovo Parlamento europeo.

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