L’Antitrust ha avviato istruttorie con ispezioni nei confronti di Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil. L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ha svolto ispezioni nelle sedi delle cinque società petrolifere per capire se il rialzo dei prezzi della benzina – più o meno in linea con l’incremento delle accise deciso dal Governo – dipenda da quella che l’esecutivo definisce speculazione. Le ispezioni, secondo una nota dell’Authority, sono partite anche in seguito alla “documentazione tempestivamente fornita dalla Guardia di Finanza” che segnalava delle “infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina (marchio Eni 376, marchio Esso 40, marchio Ip 383, marchio Kuwait 175, marchio Tamoil 48) distribuite su tutto il territorio nazionale”.
Prezzi benzina, l’Antitrust avvia istruttorie contro 5 società
Tornando all’inchiesta, in numerosi casi è risultata difformità tra il prezzo pubblicizzato e quello più alto in realtà applicato; in altri è stata riscontrata l’omessa esposizione del prezzo praticato, ovvero l’omessa comunicazione al portale “Osservaprezzi Carburanti”, utile al consumatore per trovare la pompa con il prezzo più basso. In particolare, Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil “non avrebbero adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare queste condotte illecite a danno dei consumatori”.
Prezzi benzina oggi
Quanto ai prezzi oggi non si registrano grandi variazioni nei distributori nonostante gli aumenti delle quotazioni internazionali. Secondo gli ultimi dati del ministero dei Trasporti il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self-service è fermo a 1,820 euro al litro, con le compagnie tra 1,812 e 1,829 euro al litro (no logo 1,820). Il prezzo medio praticato del diesel, sempre in modalità self, è 1,871 euro al litro con i diversi marchi compresi tra 1,858 e 1,884 euro al litro (no logo 1,871).
Sciopero benzinai 25-26 gennaio: si farà?
Sabato scorso è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il “decreto trasparenza” del Governo che prevede tra l’altro l’obbligo di esporre le tariffe medie nazionali dei carburanti così che i clienti possano paragonarlo con quello praticato nel singolo distributore. Il decreto non prevede però, ancora, alcun intervento sui prezzi. Ma nel caso di eventuali incrementi del gettito Iva sui carburanti allora questi saranno destinati ad un alleggerimento delle accise sul carburante. Per un’eventuale applicazione, tuttavia, però attendere almeno fino a primavera poiché il calcolo avviene su base quadrimestrale.
I benzinai intanto devono decidere se confermare o meno lo sciopero del 25 e 26 gennaio, al momento congelato. I distributori avevano sospeso la mobilitazione proprio in attesa di conoscere i contenuti del decreto dopo aver contestato le accuse di speculazione pronunciate da diversi ministri e che, effettivamente, non trovano riscontro nei dati come alla fine ammesso dallo stesso Governo. Per capire se ci sarà o meno lo sciopero bisogna attendere il tavolo tecnico previsto per martedì 17 gennaio.