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Carne si – Carne no: arriva una nuova scoperta, l’Acido Vaccenico della carne può svolgere azione positiva per la lotta alle cellule tumorali

Lo studio condotto da ricercatori americani della rivista Nature. Resta comunque il consiglio di non consumare oltre 200 gr. di carne rossa a settimana preferibilmente di animali al pascolo

Carne si – Carne no:  arriva una nuova scoperta, l’Acido Vaccenico della carne può svolgere azione positiva per la lotta alle cellule tumorali

Mentre si dibatte in tutta Europa sulla carne coltivata dal punto di vista della sicurezza alimentare, ma, per converso anche  per i suoi potenziali benefici effetti  sull’impatto ambientale in rapporto al costante aumento della popolazione mondiale, e a pochi anni da un documento della organizzazione mondiale della Sanità (OMS) che nel 2015 metteva in guardia i consumatori da un consumo eccessivo di carne e di insaccati, come potenzialmente cancerogeni per la salute umana ( il documento stimava una maggiore probabilità del 18% di contrarre il cancro al colon retto)

arriva ora uno studio della rivista Nature che sottolinea l’interessante ruolo che può essere svolto , per la salute umana, dall’acido vaccenico contenuto nella carne rossa.

L’acido trans-vaccenico ha una formula chimica molto simile all’acido oleico che si trova nell’olio extravergine di oliva. Infatti pur avendo la stessa lunghezza, l’acido vaccenico presenta un doppio legame tra due atomi di atomi in posizione leggermente diversa.

Esso si forma nel rumine degli erbivori ruminanti (pecora, bovino, capra), ad opera dei batteri che convertono i grassi presenti nella razione in acido trans vaccenico, che viene poi trasferito sia nel latte che nella carne. Il latte di pecora è quello che ne contiene in maggiore quantità rispetto ad altri ruminanti. Con l’apporto di prodotti lattei o carnei il corpo umano converte questo composto in acido rumenico, che svolge un’azione positiva nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Lo studio condotto da ricercatori statunitensi ha verificato che la disponibilità di acido trans vaccenico ha un effetto stimolante sui linfociti T CD8+, detti anche citotossici, in grado di distruggere le cellule tumorali.

I linfociti T infatti sono in grado di produrre delle sostanze (citochine) capaci di esercitare un’azione di stimolo del sistema immunitario. Il meccanismo di azione è stato illustrato con uno schema riassuntivo finale

L’acido trans-vaccenico è in grado di stimolare il recettore GPR43 che si trova sulla membrana cellulare del linfocita; per effetto di tale azione viene indotto un meccanismo a cascata che innalza il livello del cAMP (Adenosin Monofosfato Ciclico) nel citoplasma cellulare; a sua volta esso induce la produzione del CREB, un fattore di trascrizione capace di penetrare nel nucleo, inducendo la produzione di numerose sostanze capaci di bloccare la proliferazione cellulare delle cellule tumorali.

La scoperta di questo meccanismo non deve tuttavia indurre ad un consumo illimitato di prodotti carnei e più in generale di derivati animali, poiché l’indicazione di un consumo settimanale di 200 gr di carne rossa, preferibilmente non processata, resta valida. Va tuttavia sottolineato che sono da prediligere quei derivati carnei e caseari provenienti da animali al pascolo, poiché l’acido vaccenico viene prodotto dai batteri del rumine a partire dall’acido linoleico coniugato (CLA), che solitamente abbonda nelle essenze pascolative.

L’insilato di mais, che costituisce il componente più abbondante della razione dei vitelloni in allevamento stabulato, contiene mediamente solo il 20% di CLA rispetto alle essenze erbacee di un pascolo di montagna

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