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Carlo Trabattoni, presidente di Assogestioni

FIRSTonline

Il riscatto nell’assemblea dell’Enel che ha incoronato Flavio Cattaneo alla guida del gruppo elettrico e Paolo Scaroni alla presidenza con maggioranze bulgare non cancella la figuraccia rimediata il giorno prima da Assogestioni nell’assemblea di Leonardo. All’assemblea dell’Enel Assogestioni è riuscita a far eleggere nel Cda tutt’e tre i suoi candidati prevalendo sul fondo internazionale Covalis ma questo non lenisce le ferite del giorno prima.

L’associazione che raccoglie i fondi comuni e che dovrebbe rappresentare il mondo del risparmio italiano è stata letteralmente surclassata dal fondo americano GreenWood Investors e da altri fondi esteri che si sono aggiudicati quattro dei 12 nuovi consiglieri di Leonardo lasciando Assogestioni completamente a secco. Nemmeno un consigliere nel board di Leonardo per chi dovrebbe rappresentare il mercato italiano. Una disfatta storica che può avere tante cause: dalla qualità dei candidati proposti alla scarsa indipendenza dalle scelte del Mef, l’azionista di controllo del colosso nazionale della difesa e dell’aerospazio. Sarà difficile archiviare una sconfitta così e grandi riflessioni si aprono sul futuro di un’associazione, presieduta da un money manager di rispetto come Carlo Trabattoni e che in passato ha avuto presidenti del calibro di Domenico Siniscalco, Marcello Messori e, più recentemente Tommaso Corcos.

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