Carlo III è stato formalmente incoronato Re nell’abbazia di Westminster con la deposizione sul suo capo della Corona di Sant’Edoardo il Confessore diventando il successore della regina Elisabetta II morta lo scorso 8 settembre. È il 40esimo monarca regnante incoronato in quel luogo dal 1066, ma è anche il più anziano re mai incoronato sull’isola britannica e il più longevo erede al trono del Regno.
Carlo III: “Sono qui per servire non per essere servito”
Le celebrazioni hanno avuto inizio con una processione partita da Buckingham Palace e arrivata all’Abbazia di Westminster, passando per The Mall, Trafalgar Square, Whitehall e Parliament Street, per poi svoltare in Parliament Square e Broad Sanctuary per raggiungere Westminster.
Arrivato all’abbazia ha avuto inizio la cerimonia: prima l’unzione religiosa del sovrano con l’olio santo, poi il solenne giuramento di fedeltà alla “leggi del Regno, alla Chiesa d’Inghilterra e alla sua fede protestante” nella mani dell’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby,
“Sono qui per servire non per essere servito”, ha detto Carlo III, commosso, recitando la formula rituale che invoca l’esempio “del Re dei Re”, Gesù Cristo. La liturgia è durata in tutto circa 2 ore, più breve dell’ultimo precedente: l’incoronazione nel 1953, 70 anni fa, della regina Elisabetta II, madre di Carlo.
Subito dopo Re Carlo è stata incoronata, sempre dall’arcivescovo Justin Welby, anche la Regina Camilla, sua consorte. “Possa la tua serva Camilla, che porta questa corona, essere ricolma della tua grazia abbondante e di tutte le virtù principesche; regna nel suo cuore, o Re d’amore, affinché, certa della tua protezione, sia coronata dal tuo grazioso favore; per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore”, ha detto l’arcivescovo rivolto a Dio.
L’incoronazione di Carlo III ha rappresentato un unicum dal punto di vista religioso: per la prima volta nella storia della Nazione, infatti, il Re ha ricevuto la benedizione anche da leader religiosi di fedi non cristiane praticate nel Regno: uno musulmano, uno ebreo, uno indù, uno buddista, uno sikh.
Presenti alla cerimonia entrambi i figli del Re, ma con ruoli ben distini. William, principe di Galles ed erede al trono, ha compiuto il rito della genuflessione e sottomissione davanti a re Carlo III dopo la formale incoronazione. L’erede al trono si è inginocchiato e ha pronunciato il giuramento promettendo “lealtà, fede e verità” al sovrano per poi compiere il rituale bacio sulla guancia. Harry era invece in terza fila, senza la moglie Meghan, rimasta negli Usa. La prima fila è infatti riservata ai familiari reali “attivi” ed Harry non lo è più.
Gli ospiti presenti all’incoronazione di re Carlo III
Alla cerimonia era presente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura. Tra i primi leader internazionali ad arrivare a Westminster Abbey per assistere all’incoronazione il premier ucraino Denys Shmyhal e la first lady, Olena Zelenska, inviati da Volodymyr Zelensky a rappresentare l’Ucraina. Presente anche il presidente francese, Emmanuel Macron e Jill Biden che guida la delegazione degli Stati Uniti.
C’è poi una presenza destinata ad entrare nei libri di storia, quella del cardinale Pietro Parolin, in rappresentanza del Papa di Roma. È la prima volta che un rappresentante del Vaticano è presente all’incoronazione all’interno dell’Abbazia di Westminster dal 1553. Quando la Regina Elisabetta II fu incoronata il 2 giugno 1953, prima del Concilio Vaticano II, il rappresentante di Papa Pio XII in Gran Bretagna dovette seguire la cerimonia da una tribuna appositamente costruita fuori dalla Cattedrale di Westminster – la chiesa madre cattolica – che si trova a circa 400 metri dall’Abbazia.
I commenti dei leader politici
“L’incoronazione di re Carlo III e della regina Camilla sarà un momento di straordinario orgoglio nazionale”, ha affermato il Primo Ministro britannico, Rishi Sunak, in un commento diffuso nella notte. L’incoronazione di oggi è “un’espressione orgogliosa della nostra storia, della nostra cultura e delle nostre tradizioni”, ha aggiunto sottolineando che “nessun altro Paese potrebbe mettere in scena uno spettacolo così abbagliante. Insieme agli amici di tutto il Commonwealth e non solo, celebreremo la natura duratura della nostra grande monarchia, la sua costanza, la devozione al dovere e il servizio agli altri”, ha detto Sunak.
“Auguri al re Carlo III e alla regina Camilla per la loro incoronazione. La duratura amicizia tra gli Stati Uniti e il Regno Unito è una fonte di forza per entrambi i nostri popoli. Sono orgoglioso che la First Lady rappresenti gli Stati Uniti per questa storica occasione” ha scritto su Twitter il presidente Usa, Joe Biden.
“L’incoronazione è una testimonianza della forza duratura della monarchia britannica. Un simbolo di stabilità e continuità. Le mie congratulazioni al re Carlo III e alla regina Camilla”, ha scritto su Twitter la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
“La storica e proficua cooperazione tra Italia e Regno Unito, che siamo certi con Re Carlo III – che ancora ieri ha ricordato di amare l’Italia – si rafforzerà ulteriormente, come già abbiamo cominciato a fare con il PM Rishi Sunak”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni su Facebook.
“Sono onorata di rappresentare l’Unione europea con Ursula von der Leyen e Charles Michel all’incoronazione di Sua Maestà il Re Carlo III e di Sua Maestà la Regina Camilla, oggi all’Abbazia di Westminster a Londra”, ha scritto in un tweet la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.
Le proteste degli anti-monarchici
Questa mattina Graham Smith, leader del movimento Republic, è stato arrestato sulla base diuna controversa legge, il Public Order Act, approvata dal governo Sunak e firmata proprio da Carlo mercoledì scorso. Smith è stato fermato perché aveva un megafono, che secondo la polizia “avrebbe arrecato disturbo ai presenti” in attesa del passaggio di Carlo e Camilla in carrozza. Aveva anche dei cartelli con su scritto “not my King”, “non è il mio re”.
Secondo quanto riferito dalla Bbc, con Smith ci sarebbe stato un piccolo gruppo di anti-monarchici, denominato Republic, decisi a protestare nonostante la nuova legge abbia conferito alla polizia poteri rafforzati per reprimere le dimostrazioni nella giornata di oggi. “Repubblic non si fa intimidire e protesterà a Trafalgar Square e lungo il percorso della processione per l’incoronazione sabato”, ha scritto il gruppo militante in una dichiarazione del leader, Graham Smith, citato dal Guardian. “È indicativo che Carlo, che non ha esitato a denunciare diversi problemi, abbia invece scelto di non difendere i diritti democratici quando questi vengono minacciati nel suo nome. Forse è meglio che chiarisca se crede nel diritto a protestare”, aggiunto.