L’approssimazione e il dilettantismo politico del Governo Meloni sul piano internazionale e soprattutto europeo presentano ogni giorno di più il conto. Se l’idea del Governo era: ritardiamo la ratifica del Mes infischiandoci del fatto che gli altri 26 partner europei l’hanno già approvato e usiamolo come moneta di scambio per strappare concessioni sul Pnrr e sul nuovo Patto di stabilità le risposte dell’Europa non lasciano scampo alle illusioni. Perché una riforma del Mes prima della sua ratifica anche da parte italiana non ce lo concederanno mai. E del resto sarebbe curioso che un Paese riluttante senza fondate ragioni desse scacco matto a 26 Paesi che l’accordo sul Mes l’hanno fatto approvare dai rispettivi Parlamenti da mesi e mesi. Ma quello che grida vendetta è l’atteggiamento che sul Mes sta tenendo la Confindustria della presidenza Bonomi, sempre più deludente mano a mano che sta arrivando alla scadenza del 2024. Carlo Bonomi, come ha osservato Il Foglio, sta reggendo il gioco alla Meloni suggerendo di non ratificare il Mes per trasformarlo in uno strumento di politica industriale per la transizione energetica. Ma per questo non c’è già il Pnrr se mai riusciremo a spendere i soldi che l’Europa ci promette? Indecoroso: Bonomi giù dalla torre