Il gruppo bancario francese Bpce ha svalutato nuovamente la quota detenuta in Banca Carige. E’ quanto emerge dalla documentazione sui conti trimestrali della banca transalpina, riportata da Radiocor. La Bpce, azionista di Carige con il 9,98%, ha contabilizzato nel secondo trimestre “un deprezzamento duraturo della partecipazione nell’istituto genovese, per -12 milioni”.
La Bpce già nel 2012 aveva svalutato la quota di 190 milioni di euro, come indica il bilancio dello scorso esercizio, riferendo anche che la capogruppo ha trasferito i titoli Carige alla controllata Bpce Iom, cui fanno capo le partecipazioni in banche estere, al prezzo medio di 1,23 euro per azione.
Attualmente il titolo Carige quota poco sopra 0,40 euro. Il 2 agosto sono state proprio le dimissioni dal cda dei due consiglieri che rappresentano la Bpce in Carige, Philippe Garsuault e Philippe Wattecamps, a far decadere il board, in quanto sono giunte sulla scia delle dimissioni dei 6 consiglieri espressione della Fondazione Carige. Uguali le motivazioni: l’esigenza “di conferire un nuovo assetto alla governance della Banca, in conformità alle generali linee di indirizzo di vigilanza, ferme restando le condivise strategie di rafforzamento patrimoniale della stessa”.
Le dimissioni “di massa” hanno reso palese lo scontro dei soci principali dell’istituto genovese con il presidente Giovanni Berneschi. La Bpce è il secondo gruppo bancario francese ed e’ formato da 19 Banche Popolari, 17 Casse di risparmio, Natixis e il Credit Foncier. Nel secondo trimestre ha realizzato un utile netto di 772 milioni di euro, in progresso del 15%.