Banca Carige chiude il 2016 in profondo rosso. L’istituto genovese ha registrato un risultato netto negativo per 297,3 milioni, in aumento rispetto al rosso da 127,6 milioni dell’anno prima, a causa di una serie di accantonamenti e poste straordinarie.
I crediti deteriorati sono aumentati di 510 milioni, attestandosi a 7,3 miliardi di euro, con un coverage in aumento al 45,4% dal 42,9% precedente. Il portafoglio netto è rimasto sostanzialmente invariato intorno ai 4 miliardi (3,9 miliardi a fine 2015) in relazione all’aumento delle rettifiche su crediti (+397,3 milioni), che includono le risultanze della verifica condotta da BCE nella prima parte del 2016.
L’istituto genovese, inoltre, lavora all’aggiornamento del piano strategico, che sarà approvato dal CdA il prossimo 28 febbraio. L’a.d. Guido Bastianini, invece, ha dichiarato che la cessione della prima tranche di npl (circa 1,1 miliardi di euro) tramite cartolarizzazione assistita da garanzia pubblica Gacs probabilmente non si concluderà prima di aprile. Secondo Il Sole 24 Ore sarebbero almeno 2 miliardi i crediti deteriorati che la banca intende cedere entro il 2017. Inoltre, sempre secondo il quotidiano, Carige starebbe valutando l’ipotesi di un aumento di capitale.
Dopo un’apertura al ribasso, il titolo dell’istituto genovese ha ritracciato, viaggiando poco al di sopra della parità, +0,15%. Negli stessi minuti il listino italiano guadagna lo 0,4%.