Le risposte di Carige e Consob sugli avviamenti e sulla quota detenuta in Banca d’Italia saranno discusse nel cda del 2 dicembre. Stando a quanto riporta Radiocor, il lavoro del management – assieme agli studi Chiomenti e d’Urso Gatti – sarà completato entro la fine della settimana e poi sottoposto alla discussione dei consiglieri nel board di lunedì, che licenzierà le controdeduzioni ai rilievi Consob.
Lo scorso 8 novembre, infatti, la Commissione aveva comunicato a Carige l’avvio di un procedimento, formulando le ipotesi di non conformità riscontrate nel bilancio d’esercizio e consolidato 2012 enella semestrale 2013: i temi sollevati riguardano la valutazione degli avviamenti, delle partecipazioni nelle controllate e della quota detenuta in Banca d’Italia.
Questi rilievi avevano portato alla maxisvalutazione degl iavviamenti per 1,6 miliardi nell’ultima trimestrale nonché ad altre rettifiche, oltre al diverso trattamento contabile della partecipazione nel capitale dell’istituto centrale.
L’argomento è stato trattato solo marginalmente nel consiglio di Carige tenutosi ieri che invece ha esaminato argomenti di carattere ordinario. Intanto nei giorni scorsi, il presidente Cesare Castelbarco Albani e il nuovo amministratore delegato Piero Montani hanno fatto visita ai dirigenti di Banca d’Italia per fare il punto sul lavoro in corso sul business plan e sui prossimi passaggi delicati che attendono il gruppo nell’ambito del processo diristrutturazione in corso (dismissioni e ricapitalizzazione).
Da quanto si apprende, l’istituto centrale è stato favorevole a concedere ancora qualche settimana al management per definire il nuovo piano, visto anche il recentissimo arrivo di Montani alla guida. L’impressione è che entro Natale si possa arrivare a qualcosa di concreto, in modo da definire contestualmente l’ammontare del rafforzamento patrimoniale necessario e di avviarne a stretto giro l’esecuzione: il momento favorevole di mercato,caratterizzato da ampia liquidità, del resto consiglia di non dilatare eccessivamente i tempi di un aumento di capitale fondamentale per l’istituto e allo stesso delicato per il nuovo assetto che l’azionariato di Carige potrà assumere.