La Banques Populaires et des Caisses d’Epargne (Bpce), seconda banca di Francia, ha svalutato nuovamente la propria quota in Carige. Dopo la rettifica di 36 milioni avvenuta nel 2013, questa volta il gruppo francese, socio dell’istituto genovese con il 9,9%, ha effettuato una correzione di valore per 120 milioni di euro nei conti 2014, di cui 52 milioni a carico del quarto trimestre. Nei documenti contabili si legge che la svalutazione è avvenuta a fronte “del prolungato calo del valore della quota in Banca Carige”.
Nonostante la notizia, oggi in apertura il titolo in Borsa di Banca Carige guadagna circa due punti percentuali.
Lo scorso giugno, Bpce aveva aderito all’aumento di capitale da 800 milioni di euro di Carige per la quota di sua competenza, con un investimento di circa 80 milioni. Bpce è entrata in Carige nel 1999 ed è arrivata a controllare una quota pari a quasi il 15% della Banca italiana, per poi ridurla. Tra il 1999 e il 2009 è stata alleata della Fondazione Carige attraverso un patto di sindacato.
La partecipazione è al livello attuale dal 2012 e fa di Bpce il secondo socio dell’istituto dietro al nuovo arrivato Malacalza, che ha il 10,3%. Il 5 gennaio 2012, la quota era passata per 524 milioni dalla capogruppo alla Bpce International et Outre Mer e il bilancio consolidato del gruppo aveva registrato a fine anno una svalutazione di 190 milioni di euro.
Non è ancora noto quale posizione assumeranno i francesi sull’imminente ricapitalizzazione da almeno 700 milioni che Carige varerà in primavera, ma stando alle indiscrezioni è molto probabile che vogliano quantomeno confermare l’impegno nella banca italiana.