L’aumento di capitale di Carige in opzione, cioe’ quello fino a 500 milioni di euro, risulta sottoscritto al 71%, cioe’ per un controvalore di 353,7 milioni di euro, a seguito dell’esercizio dei diritti acquistati nei giorni dell’asta dei titoli rimasti inoptati. La percentuale di adesione sale quindi rispetto al 66% sottoscritto al termine della offerta in opzione ai soci. Lo comunica la banca in una nota.
Le nuove azioni non sottoscritte, pari a 14,4 miliardi di titoli cioe’ il 29% del totale, saranno sottoscritte da Equita Sim per conto dei sub-garanti di prima allocazione (Volpi, Credito Fondiario, Chenavari, Sga) e, a seguire, dal consorzio di garanzia e da Equita Sim per conto dei sub-garanti proporzionali (due investitori che si sono impegnati per 35 milioni complessivamente). Rimane fermo il diritto di Malacalza Investimenti di sottoscrivere in via prioritaria rispetto al consorzio di garanzia le nuove azioni fino a raggiungere una partecipazione fino al 28% del capitale sociale di Carige dall’attuale 17,6%.