L’era Malacalza è ufficialmente cominciata insieme alla presidenza di Giuseppe Tesauro. L’assemblea degli azionisti di Banca Carige ha rinnovato il Cda. Nella votazione, la lista di Malacalza Investimenti è riuscita a raggiungere la maggioranza, arrivando al 55% dei voti. Una percentuale che de facto significa che l’azionista di controllo dell’istituto avrà 10 amministratori su 15 nel nuovo consiglio di amministrazione.
Secondo lo statuto della banca il ruolo di presidente spetterà al capolista dell’elenco presentato dal primo socio e dalla Fondazione Carige. Giuseppe Tesauro, ex numero uno della Consulta e dell’Antitrust, prenderà il posto di Cesare Castelbarco Albani, che ha presieduto oggi la sua ultima assemblea, mentre il ruolo di vicepresidente andrà a Vittorio Malacalza.
Per quanto riguarda gli altri membri Il consiglio dovrebbe essere così composto. Per la lista 1: Luciano Pasquale, Guido Bastianini (che con ogni probabilità ricoprirà il ruolo di Ad), Maurizia Squinzi, Beniamino Anselmi, Giampaolo Provaggi, Paola Giardino, Elisabetta Rubini, Lucia Venuti. Per la lista Spinelli: Claudio Calabi, Alberto Mocchi e Sara Arnella. A questi si aggiungono Remo Angelo Checconi (Lista Coop – Cr Savona e Carrara) e Giulio Gallazzi (Lista fondi).
Da sottolineare che Malacalza ha risposto duramente alle indiscrezioni circolate in relazione all’appoggio che la Banca Centrale Europea avrebbe dato alla proposta di Apollo capital management, il fondo Usa che si è offerto di acquistare i crediti deteriorati della banca, avviando parallelamente un aumento di capitale di 550 milioni: “Sconcertanti sono le affermazioni della stampa che si riferiscono al ruolo che la Bce avrebbe esercitato, starebbe esercitando, riguardo alla proposta di Apollo ma crediamo che queste illazioni non corrispondano al vero e siano il frutto di ispirazioni che provengano da una fonte diversa dalla Bce, fonte che è facile supporre si identifichi con quella della sconcertante indiscrezione perpetrata in violazione delle regole poste dalla legge a tutela del mercato”
Forte anche la critica nei confronti dell’Amministratore Delegato uscente Piero Luigi Montani. Secondo Malacalza infatti il nuovo Cda dovrà «valutare le implicazioni di quanto accaduto e le iniziative da assumere in proposito».
In base ai rumors, la famiglia Malacalza potrebbe avere un Piano B che comporterebbe la vendita dei crediti deteriorati ad un prezzo più alto rispetto a quello proposto dal fondo Apollo, facendo ricorso al Gacs (Garanzia per la cartolarizzazione delle sofferenze).
Su Piazza Affari, gli investitori non sembrano entusiasti dei risultati dell’assemblea. Il titolo viaggia attualmente in profondo rosso, perdendo il 2,8% a 0,577 euro.