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Carabinieri, beni culturali: “Nel 2021 recuperati oltre 3,5 milioni”

Colloquio con il generale Roberto Riccardi, capo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, sui dati statistici da record del 2021 sul contrasto ai traffici illeciti dei beni culturali. “Presentiamo la restituzione del 15 dicembre di 201 pezzi pregiati del valore di 10 milioni finiti negli Usa”

Carabinieri, beni culturali: “Nel 2021 recuperati oltre 3,5 milioni”

Un primato mondiale italiano ancora una volta superato: con il 2021 e a partire dal 1969, anno di fondazione: il corpo di eccellenza dell’ intelligence dell’arte, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, a capo del quale oggi è il generale e scrittore di successo, Roberto Riccardi, ha superato ampiamente i 3 milioni e mezzo di beni di valore recuperati, avvicinandosi al clamoroso traguardo dei 4 milioni. “E con un’accelerazione che – ha dichiarato a FIRSTonline Roberto Riccardi durante la conferenza stampa di fine anno in presenza del Ministro della Cultura, Dario Franceschini – ha caratterizzato gli ultimi anni con un trend che è crescente soprattutto per il valore dei beni recuperati”.

“Oggi presentiamo infatti l’ultima operazione, la restituzione avvenuta il 15 dicembre a New York, presso il nostro Consolato Generale, e da parte del Procuratore Distrettuale di Manhattan Cyrus Vance, di 201 pezzi pregiati, del valore di circa 10 milioni di euro, che nell’arco degli ultimi decenni erano finiti negli Usa, smerciati dai grandi trafficanti internazionali e acquisiti – a volte dopo vari passaggi di mano – da importanti musei, case d’asta, gallerie antiquarie e collezionisti privati”, ha aggiunto Riccardi. “Una operazione, probabilmente la più clamorosa degli ultimi anni, non soltanto per il valore ma anche per l’ampiezza delle epoche di appartenenza (dal VIII secolo a.C. al I secolo d.C.), per la varietà delle civiltà di riferimento (romana, etrusca, magnogreca e apula) e, in sintesi, per il fatto di rappresentare un grandioso simbolico affresco storico e artistico del nostro Paese e della nostra civiltà”.

Per quanto riguarda l’attività operativa dell’anno, Riccardi ha sottolineato che solo i beni archeologici ritrovati sono stati oltre 53mila, derivanti da 57 scavi clandestini, e grazie al controllo di ben 1.700 aree archeologiche terrestri e marine, alcuni eseguiti in collaborazione con i Carabinieri del Raggruppamento Aeromobili o dei Nuclei Subacquei, 57 le persone denunciate per scavo clandestino.

Ad una nostra precisa domanda sui percorsi che le organizzazioni criminali praticano negli spostamenti e negli smistamenti dei beni sottratti, Riccardi ritiene che si tratta di rotte tradizionali, magari più fluide ma anche più difficili da tracciare. “Per esempio i 200 beni culturali recuperati, nell’arco degli ultimi decenni erano finiti negli Usa, smerciati dai grandi trafficanti internazionali in tutto il mondo e acquisiti – a volte dopo vari passaggi di mano – da importanti musei, case d’asta, gallerie antiquarie e collezionisti privati. Oltre agli Usa, le richieste provengono sempre dai paesi e dalle aree più ricche, dal Nord Europa al Giappone, al Medio Oriente”.

Un altro esempio di un’operazione transnazionale, quella del 10 dicembre: la Taras, coordinata dalla Procura di Taranto, eseguita dai carabinieri TPC del reparto Operativo e dalle forze di polizia olandesi, tedesche, svizzere e belghe con il recupero eccezionale di oltre 2mila capolavori archeologici del Sud Italia. Rotte e bande sempre più abili e tecnologicamente attrezzate vedono però un’azione di contrasto dei 320 carabinieri superspecialisti sempre più sofisticata grazie anche alla Banca Dati di opere da ricercare più antica e più estesa esistente al mondo.

Ed è proprio a questa attività intelligence on line dei super esperti del Comando “che le nuove tecnologie software daranno un’ulteriore accelerazione per tracciare su tutte le piattaforme e finalmente anche sul dark web, gli immensi traffici internazionali di beni culturali sottratti non solo all’Italia ma anche ai paesi come quelli del Medio Oriente, del Sud America e dell’Asia, durante le guerre di invasione e di “liberazione”.

“L’avvento delle nuove tecnologie alle quali stiamo lavorando – ha rivelato a FIRSTonline Riccardi – ci consentirà entro il 2022 e grazie al finanziamento di 5 milioni di euro della CE di disporre di un software per la ricerca automatica delle immagini ai fini di un’automatica comparazione di dati riguardanti qualsiasi opera illecitamente scomparsa e presente negli immensi traffici sulle piattaforme online, compreso certamente il dark web. Il nostro archivio dati peraltro possiede ora un circa 8 milioni di files, dei quali 1.300.000 si riferiscono a opere tuttora da ricercare”.

Nel frattempo, altre novità: i Carabinieri del Comando sono saliti a 220, partiranno rapidamente o sono già in attività il Comando Operativo del Nord con sede a Monza, il nucleo speciale, già in atto, all’Aquila e un altro a Matera. Droni, elicotteri, strumenti e personale attrezzato per ricerche subacquee stanno diventando sempre più frequenti e sofisticati grazie a tecnologie hardware e software quasi uniche perché il Comando è realmente unico nelle sue specifiche competenze di prevenzione e lotta al traffico di beni culturali tanto da essere chiamato per consulenze da governi di tutto il mondo, dalla Cina agli Stati Uniti, dall’Europa all’Africa. E anche contro la criminalità organizzata più insidiosa, potente e diffusa, la ‘drangheta calabrese, i carabinieri dell’arte riescono a ottenere successi straordinari. “Ricordiamo operazioni particolarmente difficili – ha concluso il Generale – come quella condotta nel 2019 in Calabria con appositi droni che ci ha consentito di riprendere in flagranza i tombaroli all’opera”.

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