Tutti conosciamo la scena di Parigi con i suoi cabaret, dal Moulin Rouge al Crazy Hors, dal Paradis Latin al Madame Arthur, o ancora il Cabaret Michou nel famoso quartiere di Montmartre, punto di ritrovo del burlesque di Rue des Martyrs dal 1956. Questa istituzione parigina ha visto Les Michettes sul palco ogni sera, interpretando Mylène Farmer, Michael Jackson, Diana Ross, Chantal Goya e molti altri. Ma qui è anche l’occasione per onorare la memoria di Amedeo Modigliani ossia il “Principe azzurro di Montmartre“, una figura chiave sulla scena della vita notturna parigina.
Cenni della storia di Amedeo Modigliani
Modigliani nacque a Livorno nel 1884 da una famiglia ebrea di mercanti. Da bambino soffrì di pleurite e tifo, che gli impedirono di ricevere un’istruzione convenzionale. Nel 1898 iniziò a studiare pittura. Dopo un breve soggiorno a Firenze nel 1902, proseguì gli studi artistici a Venezia, rimanendovi fino all’inverno del 1906, quando partì per Parigi. Ed è qui che si interessò ai dipinti postimpressionisti di Paul Cézanne. I suoi primi contatti importanti furono con i poeti André Salmon e Max Jacob, con l’artista Pablo Picasso e, nel 1907, con Paul Alexandre, amico di molti artisti d’avanguardia e il primo a interessarsi a Modigliani e ad acquistare le sue opere. Nel 1908 l’artista espone cinque o sei dipinti al Salon des Indépendants. Lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914 aumentò le difficoltà della vita di Modigliani. I suoi quadri non si vendevano; e la sua salute già delicata stava peggiorando a causa della povertà, della febbrile etica del lavoro e dell’abuso di alcol e droghe. Fu però aiutato dal mercante d’arte Paul Guillaume e soprattutto dal poeta polacco Leopold Zborowski, che acquistò o lo aiutò a vendere alcuni dipinti e disegni.
Modigliani, l’arte, le donne, l’alcol e le droghe
Amedeo Modigliani: “Quando conoscerò la tua anima dipingerò i tuoi occhi”.
Luis Latourrette, racconta che Amedeo amava recitare i passi di Leopardi, Carducci e D’Annunzio. Amava anche la musica e andava spesso ai concerti. Modigliani era anche un’artista è estremamente insoddisfatto della sua arte che distruggeva tutto ciò che riteneva non adeguato all’impeto che sente emergere dall’intimo. Amava le donne, ma faceva anche abuso di alcool e droghe
Parigino nell’anima ma poco conosciuto al di fuori degli ambienti parigini d’avanguardia. La fama arrivò dopo la sua morte, con una mostra personale alla Galleria Bernheim-Jeune nel 1922 e successivamente con una biografia di Salmon. Per decenni le valutazioni critiche del lavoro di Modigliani sono state oscurate dalla drammatica storia della sua tragica vita, ma ora è riconosciuto come uno degli artisti più significativi e originali del suo tempo. Paule Alexandre, l’ospitò per qualche tempo in una struttura che il Comune di Parigi aveva affittato a Paule una sorta di casa in cui i diversi artisti potevano lavorare senza sostenerne i costi. Paule fu per Amedeo un vero amico e spesso sostenne Modigliani pagando di tasca propria gli affitti e i pranzi e le cene che consumava da Rosalie, osteria gestita da una italiana dove poteva mangiare. Morì nella “Ville Lumière” in una fredda giornata di gennaio del 1920.