10 città in gara per un titolo molto ambito. Nei progetti la voglia di riscatto dopo l’epidemia e il desiderio di ritornare a vivere.
Ormai è questione di ore. La decisione per la Capitale italiana della cultura 2022 arriverà lunedì 18 gennaio dal Ministro Dario Franceschini.
Una decisione che incrocia la crisi di governo ma non ferma le macchine organizzative delle 10 finaliste: Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Procida, Taranto, Trapani, Verbania, Volterra. Entro questo fine settimana la giuria deciderà sulla base dei dossier presentati. Poi la busta va nelle mani del Ministro.I dossier sono tutti ricchi di proposte ed iniziative pensate come riscatto dopo la tragedia del Covid. L’Italia ha bisogno di risollevarsi e iniziare a costruire un percorso culturale ed artistico con un anno di anticipo è una buona inieizione di fiducia non solo alle popolazioni in lizza, ma al mondo delle arti nel suo insieme.
Tutte le candidate hanno la possibilità di vincere. “In tutte le sue edizioni il titolo di Capitale della cultura ha innescato meccanismi virtuosi tra le realtà economiche e sociali dei territori” ha detto Franceschini. Non è un concorso di bellezza, viene premiata la città che riesce a sviluppare il progetto culturale più coinvolgente, più aperto,
innovativo e trasversale. Criteri che le amministrazioni comunali e gli sponsor hanno cercato di mettere insieme, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia. Come si fa a vincere? In un audizione della durata di un’ora davanti alla Commissione ministeriale i proponenti devono spiegare cosa, come ,con chi pensano di tenere alto il trofeo per un anno intero. Certo aspettano turisti, visitatori ed artisti pronti a produrre ogni cosa che attiri pubblico ed estimatori. hanno dovuto fare molti sforzi per non massificarei progetti. Tuttavia, soltanto immaginare,oggi , che lungo 12 mesi potremo andare in una città al Nord o al Sud e godere di eventi e bellezze , è un risveglio dell’anima.
Ma forse potremmo andare anche su un isola, chissà. Per la prima volta da quando è stato creato il Premio ,infatti, tra le 10 finaliste c’é Procida, la più piccola isola del Golfo di Napoli.
Una soddisfazione già far parte della top ten. E sono ore febbrili sull’isola che ha messo insieme un programma di eventi all’insegna della sostenibilità e dell’accoglienza. Curiosità accesa addirittura in qualche altra finalista, poichè Procida ha riunito tutte le isole minori del Mediterraneo e i Comuni dell’area flegrea.
Domani mattina la delegazione comunale presenterà il dossier alla Commissione del MiBACT presieduta dal professor Stefano Baia Curioni. Centinaia tra attori, sportivi, scrittori hannoannunciato il collegamento su unun canale youtube per sostenere l’affermazione di questo ” scoglio” del Mediterraneo. Un “luogo diesplorazione, sperimentazione e conoscenza, modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo”. Viaggiatori e scrittori di tempi lontani lo avevano capito. Lunedi 18 gennaio “Procida l’isola che non isola potrebbe davvero essere la rivelazione per il 2022”.