Se il titolo di Capitale italiana della cultura deve avere un background ambientale é giusto che chi vuole concorrere si attrezzi. Dopo Procida 2022, Bergamo 2023, la selezione per il 2024 è già in corso. In sordina, ma con progetti ambiziosi. Saluzzo Monviso e la prima a far sapere che si candida. Spera di vincere e in anticipo comincia a dare un impronta green alla sua identità.
Sabato e domenica (26 e 27 giugno) farà sfoggio di aspirazione culturale ecosostenibile, inaugurando la nuova biblioteca. Si trova nella ex Caserma Musso ed é il cuore del Quartiere, ossia il polo culturale e sociale della città. Dicono che sia la prima biblioteca in Italia con queste caratteristiche, che non consuma energia. Anzi è classificata come “NZEB – Nearly Zero Emission Building” . Ha pannelli fotovoltaici sul tetto, luci domotiche che si regolano al passaggio dei visitatori ed impianti all’avanguardia. L’edificio ha già portato bene alla cittadina piemontese vincendo -unica nella Regione – il premio Comuni sostenibili : otto in tutta Italia.
I circa 2 milioni di euro investiti in questo palazzo che conserva 73 mila volumi , sono il segno di una tendenza progettuale nuova che coniuga cultura , tradizioni e territorio. Per onorare la tradizione storica antifascista la Biblioteca é stata intitolata alla staffetta partigiana Lidia Beccaria Rolfi, scelta attraverso una consultazione popolare. La città, peraltro, nota anche come città della musica giocherà altre carte sostenibili a partire dalla sussistenza nella riserva della biosfera transfrontaliera con la Francia.
Alla proclamazione manca ancora parecchio tempo, tuttavia la scelta della città designata incrocia sempre di più la capacità degli amministratori locali di stare al passo con le esigenze climatiche e di innovazione. Nel 2014 il Ministro Dario Franceschini concepì il concorso per far mettere in mostra lo sviluppo culturale di una comunità. Tanto più ora e nel futuro le commissioni esaminatrici del Mibact dovranno valutare i requisiti di vivibilità, di tutela e sviluppo ambientale prima della premiazione. I progetti realmente fattibili e in tempi celeri ,le fonti di finanziamento, le convergenze operative verso obiettivi durevoli per non assegnare un titolo in conflitto con le migliori aspirazioni naturalistiche. Non c’è migliore occasione per celebrare i 10 anni di una fantastica istituzione italiana molto apprezzata all’estero.