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Caos monopattini, verso l’obbligo di casco e patentino per minori

Imagoeconomica

Non c’è un allarme monopattini, ma la loro diffusione è letteralmente esplosa e bisogna disciplinarne il traffico. Il mezzo simbolo della cosiddetta mobilità dolce continua a far discutere, sia per gli incidenti mortali (pochi in proporzione all’utilizzo) sia soprattutto per l’effetto “giungla urbana” e il possibile disagio per pedoni e ciclisti. Ad oggi per viaggiare su questi mezzi, sempre più di moda dopo il bonus del governo Conte 2 e nel 2020 noleggiati per 7,4 milioni di volte nelle tante città che li offrono in sharing (ormai un mezzo condiviso su tre è un monopattino elettrico), non c’è né l’obbligo di casco, né l’obbligo di assicurazione (anche se da ormai un anno le compagnie hanno fiutato l’affare offrendo protezioni ad hoc), né l’obbligo di patentino per i minorenni (per guidarli basta avere 14 anni, in Italia) e il limite di velocità è di 25 km/h, considerato un po’ alto visto che questi mezzi scorrazzano ovunque, anche su marciapiedi e piste ciclabili.

Gli incidenti sono ancora pochissimi, se si pensa che nel 2020 solo in modalità sharing sono stati percorsi in tutta Italia 14,4 milioni di chilometri, e Assosharing nell’Osservatorio sulla sharing mobility ha calcolato che per ogni 10mila monopattini noleggiati ci sono soltanto 44 incidenti (0,004%). Ma la questione va comunque affrontata per tempo e la Commissione Trasporti della Camera è pronta a discutere dopo l’estate una proposta di legge. A spingere è soprattutto, sia a livello nazionale che locale (il tema entra nella partita delle Comunali, in particolare a Roma), il centrodestra e la nuova norma dovrebbe introdurre: l’obbligo del casco; il patentino per i minori; le frecce e i catarifrangenti per viaggiare col buio; il limite di velocità a 30 km/h solo sulla strada, mentre verrebbe abbassato a 20 km/h sulle piste ciclabili e addirittura a 6 km/h su marciapiedi e aree pedonali. Come ogni buona legge che si rispetti, anche per i trasgressori sui monopattini sarebbero previste sanzioni: da 50 a 250 euro per chi supera i limiti di velocità, da 41 a 168 euro per chi parcheggia sul marciapiede.

La nuova regolamentazione potrebbe, se discussa rapidamente, entrare in vigore a fine anno o a inizio 2022, e porrebbe l’Italia in una situazione di avanguardia rispetto ad altri Paesi europei, visto che il tema è nuovo un po’ dappertutto e ad oggi solo in Francia e Germania è obbligatoria l’assicurazione, ma in compenso non ci sono limiti di età e obbligo di casco. Contando solo i mezzi condivisi, in Italia ci sono già in giro 42 mila monopattini elettrici, in ben 40 città del Paese. Ormai una realtà che affianca a pieno titolo quella del noleggio di scooter e biciclette. A tal proposito ha voluto dire la sua nel dibattito anche la stessa Assosharing, che raccoglie i dati e per certi versi dà un quadro meno drammatico della situazione: “Il monopattino in sharing, oltre ad avere sempre copertura assicurativa, è tra i mezzi più controllati in città, grazie alla geolocalizzazione Gps”, spiega Matteo Tanzilli, Presidente di Assosharing.

Assosharing spinge per un dialogo con le istituzioni per difendere sia la crescita di un mezzo ecologico che il decoro urbano e la sicurezza, ed ha anche avanzato delle proposte: “Tra le proposte che abbiamo già avanzato – prosegue Tanzilli – c’è un ampio piano di educazione al codice della strada obbligatorio per chi prenderà i mezzi in sharing, compreso un tutorial in app, oltre a un call center dedicato alle amministrazioni e alla polizia locale per riposizionare in maniera tempestiva i mezzi parcheggiati in modo non idoneo e foto del parcheggio”. Basterà? Intanto i decessi in Italia sono già 5 (1 nel 2020, 4 quest’anno): pochissimi e imparagonabili con quelli a bordo di auto, scooter o anche bici, però è opportuno organizzarsi per tempo.

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