Cresce la tensione in Brasile tra la popolazione dopo il giuramento dell’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva come nuovo ministro del governo di Dilma Rousseff: oltre agli scontri tra manifestanti a favore e contro l’attuale esecutivo a Brasilia, davanti alla sede della presidenza della Repubblica, e per le vie di San Paolo, è subito arrivata la contromossa della magistratura verdeoro, ormai ai ferri corti con l’Esecutivo, provando a invalidare la nomina.
Secondo quanto riportato dalla Folha di San Paolo, un giudice della capitale verdeoro ha infatti decretato la sospensione della nomina dell’ex presidente Lula, indagato per corruzione e riciclaggio nell’inchiesta sullo scandalo Petrobras,come capo di gabinetto dell’attuale capo di Stato. Tale scelta è stata fatta, come rivelano anche alcune intercettazioni pubblicata dalla stampa brasiliana, proprio per garantire a Lula l’immunità ed evitargli l’arresto preventivo chiesto dalla magistratura.
La Borsa fiuta aria di crisi politica e non nasconde il suo entusiasmo: l’indice Bovespa di San Paolo guadagna il 6,3% dopo la diffusione della notizia dello stop a Lula.