Canoo, startup californiana della mobilità elettrica, si quota in Borsa. La società fondata nel 2017 da ex dirigenti Bmw ha infatti annunciato che entro l’autunno arriverà la fusione con Hennessy Capital Acquisition Corp., già quotata sul Nasdaq, e che l’operazione (le nuove azioni verranno ribattezzate CNOO) consentirà di raccogliere i 600 milioni di dollari necessari mandare in produzione il suo primo veicolo entro il 2022. La nuova società avrà un valore di 2,4 miliardi e l’aumento di capitale sarà sostenuto anche da un investitore istituzionale come BlackRock, che verserà 300 milioni di dollari.
La nuova creatura fondata dagli ex Bmw Ulrich Kranz e Stefan Krause, con sede a Los Angeles, ha fretta e il motivo è presto spiegato: il suo prodotto di punta è un veicolo particolarmente innovativo, un van elettrico a sette posti che però non si potrà comprare. Sarà infatti offerto esclusivamente in abbonamento, per rendere più libero e economicamente accessibile il passaggio a una nuova formula di trasporto i cui capisaldi sono l’elettrico e una nuova concezione di trasporto condiviso. Insomma più che un prodotto si acquisterà un servizio. La registrazione sarà senza costi né vincoli, dopodiché si pagherà una tariffa unica su base mensile che include manutenzione, assicurazione e fornitura di elettricità.
Il mezzo è poi un gioiello: oltre a caricare fino a sette persone, l’architettura di questo minivan consente di ricavare un salottino sfruttabile anche a veicolo fermo, per rilassarsi. Di base, l’autonomia dichiarata è superiore ai 400 km. Il progetto rivoluzionario sta dunque per andare all’assalto dei mercati finanziari e lo fa probabilmente nel miglior momento possibile, sfruttando la fase rialzista della Borsa americana, nonostante la crisi da Covid, e soprattutto accodandosi alla scia di altre startup della mobilità elettrica che hanno fatto lo stesso passo di recente. C’è per esempio Nikola Motor, fondata nel 2016 con sede in Arizona e specializzata in camion alimentati a idrogeno e batteria.
Oppure il pioniere dei sensori stradali Velodyne Lidar, o ancora la nuova vita di Fisker, società automobilistica statunitense fondata nel 2007 e fallita nel giro di pochi anni, il cui marchio è stato però rilanciato nel 2016 puntando al mercato dell’auto elettrica. Senza contare “l’invasione” cinese, con la recente quotazione, nel giro di pochi mesi, di Li Auto e XPeng Motors, le due “Tesla cinesi” che raggiungono la connazionale Nio, quotata sul Nasdaq da quasi due anni. In questo periodo, il valore dell’azione Nio è salito del 25% a 8 dollari, portando la capitalizzazione a 8 miliardi.
Ora però è il turno dell’ambiziosa Canoo, che non si limiterà al van elettrico in abbonamento. La startup sta sviluppando un veicolo per le consegne che prevede di mettere in produzione entro il 2023 e a febbraio ha chiuso un accordo con Hyundai per creare una piattaforma a basso costo, sfruttando la sua tecnologia “skateboard”, che il gigante automobilistico sudcoreano potrà utilizzare per una gamma di auto e camion elettrici. “A differenza di qualsiasi altra azienda di veicoli elettrici – ha a questo proposito commentato il Ceo di HCAC Daniel Hennessy -, Canoo ha creato una strategia go-to-market che cattura sia la domanda dei consumatori che quella aziendale, grazie alla tecnologia skateboard”.
Del resto l’esperienza dei due fondatori di Canoo parla per loro: il Ceo Kranz ha trascorso più di 30 anni con il team di ricerca e sviluppo di Bmw e ha contribuito a creare modelli tra cui la sua i3 hatchback plug-in e la supercar i8. Un altro dei cofondatori, Richard Kim, capo del design di Canoo, in precedenza ha lavorato su veicoli per la startup Faraday Future, ha aiutato a progettare la BMW i3 e i8, ha lavorato ai progetti Volkswagen e Audi e persino agli interni dei business jet Embraer e di yacht di lusso. Un mix di conoscenze che ora andrà alla prova del mercato.