Dopo un anno di pausa, si torna a parlare di canone Rai in bolletta. L’anno prossimo la tassa più odiata dagli italiani “passerà da 113 euro a 100 euro” e “dovranno pagare tutti: credo che lo strumento che verrà scelto sarà la bolletta. Chi è onesto paga meno. In Italia è finito il tempo dei furbi”. Queste le parole usate ieri da Matteo Renzi, intervistato da Lucia Annunziata a “In 1/2 ora” su Rai 3.
Il governo vorrebbe inserire la misura nella prossima legge di Stabilità, ma i tempi ormai sono stretti (il testo della manovra deve arrivare in Parlamento entro il 15 ottobre) e i dettagli del progetto rimangono da definire.
L’obiettivo finale è ridurre il costo del canone azzerando l’evasione, visto che ormai a non pagare l’abbonamento è circa il 27% degli italiani in possesso di un televisore.
Inserire il canone nella bolletta elettrica, inoltre, consentirebbe di rateizzare il pagamento in sei rate bimestrali e, di fatto, modificherebbe i presupposti del canone. La tassa non sarebbe più legata al possesso (della tv, del computer, dello smartphone o del tablet), ma all’intestazione di un contratto di fornitura elettrica.
Non è poi da escludere l’arrivo di altre due novità: l’introduzione di un contributo aggiuntivo in funzione del reddito o del patrimonio (il che introdurrebbe finalmente un criterio di progressività anche per il canone) e la possibilità di calcolare la tassa in base alle varie tipologie di contratto, distinguendo fra le case sfitte e quelle affittate.
L’idea del canone in bolletta, però, incontra come sempre l’opposizione dei gestori: “E’ un gran pasticcio – scrive Chicco Testa, presidente di Assoelettrica -, in questo modo il consumatore non saprebbe più che cosa sta pagando. E le imprese elettriche non riuscirebbero più a fare il loro mestiere”.
Per saperne di più leggi anche “Canone Rai in bolletta: ecco perché le utilities protestano“.