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Canaletto 1697-1768 celebrato a Roma

In mostra a Palazzo Braschi fino al 19 agosto, la potente arte dell’artista veneziano che ha fatto la storia dell’arte del Settecento italiano. La mostra celebra l’anniversario della sua morte con dipinti provenienti dai più importanti musei del mondo

Canaletto 1697-1768 celebrato a Roma

Una mostra nel cuore di Roma, a Palazzo Braschi in Piazza Navona fino al 19 agosto, celebra i 250 anni dalla morte dell’artista veneziano Giovanni Antonio Canal noto ai più come Canaletto, presentando al pubblico il più grande nucleo di opere mai esposto in Italia, ben 68 tra dipinti, disegni e documenti, compresi alcuni dei suoi più celebri capolavori.

Canaletto è uno degli artisti che hanno maggiormente segnato il Settecento artistico europeo: il suo genio pittorico ha rivoluzionato il genere della veduta ‒ ritenuto fino ad allora secondario.
La mostra “Canaletto 1697-1768”, promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina con l’organizzazione dell’Associazione Culturale MetaMorfosi in collaborazione con Zètema Progetto Cultura è stata curata da Bożena Anna Kowalczyk.

Le opere in mostra provengono da alcuni tra i più importanti musei del mondo, tra cui il Museo Pushkin di Mosca, il Jacquemart-André di Parigi, il Museo delle Belle Arti di Budapest, la National Gallery di Londra e il Kunsthistorisches Museum di Vienna. Presenti anche alcune opere conservate nelle collezioni britanniche e altre provenienti dai musei statunitensi di Boston, Kansas City e Cincinnati. Tra le istituzioni museali italiane presenti in mostra con le loro opere: il Castello Sforzesco di Milano; i Musei Reali di Torino; la Fondazione Giorgio Cini. Istituto per il Teatro e il Melodramma e le Gallerie dell’Accademia di Venezia; la Galleria Borghese e le Gallerie Nazionali d’arte Antica Palazzo Barberini di Roma.

Tra i capolavori in mostra due opere della Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli di Torino sono le più rappresentative: Il Canal Grande da nord, verso il ponte di Rialto, e Il Canal Grande con Santa Maria della Carità, esposti per la prima volta assieme al manoscritto della Biblioteca Statale di Lucca che ne illustra le circostanze della commissione e della realizzazione.

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