Ci risiamo. Filippo Inzaghi si ritrova nuovamente all’ultima chiamata, per sé stesso e per il suo Milan. La partita contro il Verona (ore 20.45) è infatti impossibile da sbagliare, pena dire addio alle residue speranze di Europa League e, probabilmente, anche alla panchina rossonera. Il momento della svolta non può più essere rimandato, come ribadito in settimana da Galliani allo stesso Inzaghi.
Nessuno in casa Milan vorrebbe davvero arrivare all’esonero, un po’ per affetto nei confronti dell’allenatore e, soprattutto, per la mancanza di alternative. Che, inevitabilmente, sarebbero interne: Tassotti o, in alternativa, Brocchi. La speranza, insomma, è che la squadra batta il Verona per poi provare davvero a risalire la china. “Per come lavoriamo sia io che i giocatori possiamo camminare a testa alta – le parole di Inzaghi. – Mi auguro che la società continui ad avere fiducia in me, poi è chiaro che verrò valutato per i risultati. Spero solo che la squadra non si faccia influenzare, possiamo fare una buona partita”. Se lo augurano tutti nell’ambiente rossonero, consapevoli che sia arrivato il momento di vincere, possibilmente convincendo. Il 2015 infatti ha visto mancanza di risultati e gioco il che, com’è noto, ha fatto arrabbiare parecchio il presidente Berlusconi, da sempre amante del calcio spettacolo. Va anche detto che il Milan ha avuto (e continua ad avere) oggettivi problemi di formazione: questione di infortuni, un’emergenza che non accenna a finire.
“Non voglio che diventino un alibi, però è inutile negare che siano andati di pari passo con le nostre difficoltà – ha spiegato Inzaghi. – De Jong e Montolivo, per esempio, sono importantissimi, ad ogni modo chi andrà in campo dovrà provare a vincere a tutti i costi”. Nessuna scusa insomma, solo risultati. Il tecnico cercherà di uscire dalla crisi affidandosi al solito modulo, quel 4-3-1-2 che, seppur a corrente alternata, ha dato discrete risposte. I problemi, come sempre, riguardano difesa e centrocampo.
Davanti a Diego Lopez giocheranno Bonera, Paletta, Bocchetti e Antonelli mentre in mezzo, per sostituire gli indisponibili De Jong e Montolivo, toccherà a Poli, Van Ginkel e Bonaventura, con l’olandese leggermente favorito su Essien. Abbondanza invece in attacco, non a caso Inzaghi schiererà il miglior tridente possibile: Menez trequartista alle spalle di Destro e Cerci. Occhi puntati sull’ex Atletico Madrid, di nuovo titolare dopo le briciole raccolte nelle ultime settimane.
“L’ho voluto io e sicuramente potrà darci una mano – il commento del tecnico. – Detto questo un singolo non può fare la differenza, dovrà essere la partita del Milan, non la sua”. Di fronte ci sarà un Verona rinfrancato dal successo di Cagliari ma non ancora del tutto tranquillo. “So benissimo come giocheranno, agiranno in ripartenza appoggiandosi su Toni” il commento di Inzaghi. Vedremo se sarà così, intanto Mandorlini sembra orientato a schierare una squadra piuttosto offensiva, con Halfredsson e Tachtsidis a supporto del tridente Gomez-Toni-Jankovic.