Birsa, Gabriel e tre punti d’oro. La vittoria del Milan sull’Udinese non passerà certamente alla storia per lo spettacolo mostrato in campo, ma potrebbe essere un importante punto di svolta per la stagione del club. Questi tre punti infatti servivano come il pane e averli ottenuti, per giunta con una squadra ultra rimaneggiata e contro un avversario ostico, darà sicuramente autostima. Certo, martedì contro il Barcellona sarà un’altra storia, ma paradossalmente il Diavolo avrà poco da perdere. Il match da non sbagliare era quello di ieri e i rossoneri non lo hanno fatto, per la gioia di Massimiliano Allegri, che potrà così concedersi un attimo di respiro dopo le ultime frenetiche settimane.
“La squadra ha fatto una bella partita sul piano dell’attenzione – ha commentato il tecnico a caldo. – Nel primo tempo non abbiamo giocato benissimo, mentre nel secondo abbiamo creato diverse occasioni. Ora dovremo mantenere questo spirito che, all’inizio del campionato, avevamo un po’ perso”. Nei suoi propositi di rimonta, Allegri sembrerebbe aver trovato due alleati in più: Birsa (sei punti sugli undici totali del Milan portano la sua firma) e Gabriel, schierato in virtù dell’infortunio al polpaccio di Abbiati e autore di una buona partita.
“Stasera ho scelto di farlo giocare perché ho molta fiducia in lui – ha spiegato l’allenatore livornese. – In più lui non è in lista Champions, dunque martedì toccherà ad Amelia e non volevo rischiarlo. Io ho grande fiducia in Gabriel, ha ottime qualità e credo sarà un portiere importante per il futuro”. Di sicuro lo è stato ieri sera, soprattutto al 64°, quando ha deviato sulla traversa la punizione di Totò Di Natale. Una parata determinante, che ha permesso al Milan di difendere il gol segnato da Birsa al 21° del primo tempo. Una rete splendida, nata da un contropiede innescato dallo sloveno in persona, continuato da Robinho e finalizzata con un sinistro a giro sotto la traversa.
Applausi per Birsa insomma, ma anche per Montolivo (non ha fatto rimpiangere l’assenza di De Jong davanti alla difesa), Poli (solito mix di qualità e sostanza, più un gol sfiorato nella ripresa dopo una bella azione personale), Silvestre (ordinaria amministrazione, ma di questi tempi…) e, ça va sans dire, Kakà. Il brasiliano è entrato al 77° per uno spento Matri ed è stato letteralmente sommerso dall’affetto di San Siro. Da sottolineare anche l’intervento difensivo di Abate, che al 84° ha messo una pezza su un pericoloso errore difensivo di Muntari. Ancora male invece Matri e Niang: il primo sembra essere entrato nel pericoloso tunnel della sfiducia (personale e di San Siro, ma non di Allegri, che nel post gara lo ha difeso), il secondo, subentrato a Birsa al 69°, non riesce proprio a sfatare il tabù del gol.
A conti fatti comunque quella di ieri è da considerarsi serata positiva per il Milan, nuovamente nella parte sinistra della classifica, seppur in attesa dei risultati domenicali. Ora è tempo di pensare al Barcellona (ieri fermato sullo 0-0 dall’Osasuna), in quella che si preannuncia sfida complicatissima, per non dire proibitiva. Quasi certamente non ci sarà Mario Balotelli, ancora bloccato dal problema muscolare rimediato giovedì. Una tegola in più per il Milan, che però non vuole rovinarsi la domenica. Dopo tante sofferenze, c’è anche da capirlo!