Tre punti per cominciare al meglio il nuovo anno e, soprattutto, rilanciare i rispettivi obiettivi di classifica. Inter e Milan sono pressoché obbligate a battere Empoli e Bologna, pena iniziare il 2016 in mezzo a un mare di polemiche. I nerazzurri vogliono cancellare la sconfitta prenatalizia con la Lazio, unico bonus disponibile per non perdere la vetta del campionato: un passo falso al Castellani (ore 18) rischierebbe seriamente di comprometterla.
“Questo non è mai un periodo semplice per giocare e l’Empoli è un’ottima squadra, sta facendo vedere buonissime cose – il commento di Mancini. – E’ normale sentire un po’ di pressione, l’importante è rimanere nella zona alta per poi vedere cosa fare alla fine. Fino ad oggi ci siamo meritati la posizione che occupiamo, dobbiamo continuare così”.
Il test è effettivamente complicato e non solo perché si tratta del primo dopo la sosta: gli uomini di Giampaolo infatti sono tra quelli che esprimono il miglior calcio d’Italia, come dimostra l’ottavo posto in classifica. Ma l’Inter non può permettersi altri scivoloni ed è chiamata a fare quello che, fino ad oggi, le è riuscito meglio di chiunque altro: fare punti in trasferta. Mancini ci proverà con il solito metodo, quel mix di turnover e pretattica che ha portato ottimi risultati.
“Giocano Handanovic (peraltro fresco di rinnovo contrattuale fino al 2019, ndr), Miranda, Murillo, Medel e Ljajic” ha glissato il tecnico alla solita domanda sulla formazione, per il resto nessuna certezza ma tanti ballottaggi. Nel 4-3-3 nerazzurro, oltre ai giocatori rivelati in conferenza, dovrebbero giocare D’Ambrosio e Telles sulle fasce, Brozovic e Kondogbia a centrocampo, Icardi e Perisic in attacco.
I dubbi riguardano Guarin e Jovetic, al momento in lieve ritardo sui croati Brozovic e Perisic, il tutto con Felipe Melo a scontare la prima delle tre giornate di squalifica (l’Inter ha rinunciato al ricorso). Giampaolo risponderà con il consueto 4-3-1-2: Skorupski in porta, Laurini, Barba, Costa e Rui in difesa, Zielinski, Paredes e Buchel a centrocampo, Saponara sulla trequarti alle spalle del duo d’attacco Pucciarelli-Maccarone.
Vittoria d’obbligo anche per il Milan, totalmente impossibilitato a fallire il match col Bologna. Da San Siro (ore 15) dovranno uscire tre punti, senza se e senza ma, altrimenti la posizione di Mihajlovic, salvata solo dal successo di Frosinone, tornerebbe di nuovo in bilico. “Un leone non perde il sonno per una pecora, un leone se la mangia” la replica del tecnico a chi gli chiedeva se avesse paura dell’esonero, a testimonianza di un grande carattere ma anche di una situazione tutt’altro che idilliaca.
“Abbiamo tre partite fondamentali con Bologna, Roma e Carpi in Coppa Italia – ha proseguito Mihajlovic. – Se riusciamo a farle bene arriverà la svolta e potremo cominciare il girone di ritorno con più carica. Viceversa si rischia l’agonia”. Nessun giro di parole per descrivere l’importanza del momento: i 28 punti in classifica (7 in meno di Napoli e Fiorentina) autorizzano ancora sogni d’Europa, a patto però di non sbagliare più. Di fronte ci sarà il Bologna rigenerato dalla cura Donadoni, peraltro desideroso di far bella figura in quello che fu il suo stadio da giocatore.
“Di lui invidio soprattutto l’aplomb in panchina, io non sono capace di stare tranquillo – il commento di Sinisa. – E’ innegabile che abbia fatto fare ai suoi un grande salto di qualità, stanno bene e vorranno cancellare la sconfitta con l’Empoli. Dovremo fare molta attenzione, come ho già detto questa può essere una partita fondamentale”.
Il Milan proverà a vincerla affidandosi agli uomini di Frosinone, eccezion fatta per lo squalificato Romagnoli. In difesa, davanti a Donnarumma, toccherà dunque alla coppia centrale Alex-Mexes, con Abate e De Sciglio sulle fasce. A centrocampo spazio al duo Bertolacci-Montolivo, con Honda sulla destra (Cerci è ormai a un passo dall’addio e Boateng, pur convocato, non ancora pronto) e l’intoccabile Bonaventura sulla sinistra.
In attacco, confermatissimi Bacca e Niang, quest’ultimo ormai preferito in pianta stabile a Luiz Adriano. Donadoni cercherà il colpaccio con il solito 4-3-3: Mirante tra i pali, Rossettini, Oikonomou, Gastaldello e Masina in difesa, Donsah, Diawara e Taider a centrocampo, Mounier, Destro (ex dal dente avvelenato) e Giaccherini in attacco.