Un testacoda con vista scudetto. La 23esima giornata infatti mette di fronte le prime contro le ultime, un incrocio che, sulla carta, non dovrebbe regalare sorprese o colpi di scena. Il condizionale però è d’obbligo, d’altronde il passato ci insegna che, spesso e volentieri, le volate per il titolo si sono decise proprio in domeniche come questa. Comincerà la Roma, all’Olimpico contro il povero Parma di Donadoni (ore 15). Sembrerebbe una partita senza storia soprattutto per quanto sta accadendo ai ducali, ormai vicinissimi alla retrocessione e più interessati alle vicende societarie che al campo. “In coppa Italia però hanno messo in difficoltà la Juve – ha ammonito Garcia. – Dovremo stare attenti e giocare con concentrazione, solo così potrà emergere il divario tecnico che c’è tra noi. D’altronde non abbiamo scelta, ci servono i tre punti”. Difficile dar torto al tecnico giallorosso: le 7 lunghezze di ritardo dalla capolista azzerano del tutto il margine d’errore. Il momento poi è molto delicato visto che, da qui alle prossime tre settimane, la Roma affronterà i sedicesimi di Europa League e lo scontro diretto contro la Juve in campionato. “Non voglio pensare alle prossime sfide, solo al Parma – ha però ribadito Garcia. – Pensiamo a una partita alla volta, poi alla fine faremo i conti”. I giallorossi possono finalmente riabbracciare Gervinho e accogliere Doumbia: il primo sarà titolare già oggi, il secondo invece partirà dalla panchina. Le “nuove” assenze sono però pesanti: fuori Totti e Maicon, nemmeno convocati. Il 4-3-3 di Garcia vedrà così Torosidis, Manolas, Yanga Mbiwa e Cole in difesa, Nainggolan, De Rossi e Keita a centrocampo, Gervinho, Ljajic e Florenzi in attacco.
Stesso modulo anche per Donadoni, seppur con interpreti decisamente diversi: Varela, Palladino e Rodriguez tenteranno un’impresa che sembra impossibile. La serata sarà invece dedicata alla Juventus. I bianconeri faranno visita al Cesena, anch’esso inguaiato in classifica ma ben più vivo del Parma. Ne sa qualcosa la Lazio, che due settimane fa è uscita dal Manuzzi con le ossa decisamente rotte. “E’ un campo complicato contro un avversario difficile – l’analisi di Allegri. – Questi tre punti però sarebbero importantissimi, non farò nessun turnover. Pensiamo al Cesena, per Atalanta e Borussia Dortmund c’è ancora tempo”. La missione, già chiarita settimana scorsa, è quella di presentarsi all’Olimpico (2 marzo) mantenendo il vantaggio attuale, ecco perché questa sera non sono ammessi passi falsi. “Ogni settimana che passa c’è una partita in meno da giocare – il pensiero di Allegri. – Questa volta giocheremo dopo la Roma, potremmo trovarcela lì a meno quattro. Bisogna vincere”. Il tecnico bianconero dovrà però fare a meno dello squalificato Tevez, assenza pesante visti i 14 gol segnati finora in campionato. Al suo posto giocheranno Llorente e Morata, per una volta compagni di reparto e non concorrenti per la stessa maglia. Niente da fare invece per Caceres, ancora ai box, mentre sta sempre meglio Barzagli, prossimo al rientro in campo (a gara in corso) dopo 9 mesi di inattività. Il 4-3-1-2 vedrà dunque Buffon in porta, Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini ed Evra in difesa, Pogba, Pirlo, Marchisio e Vidal a centrocampo, Morata e Llorente in attacco. Di Carlo tenterà la “mission impossible” con lo stesso sistema di gioco, nel quale Brienza avrà il compito di accendere le punte Djuric e Defrel.