Scudetto da una parte, terzo posto dall’altra. Roma-Milan (ore 20.45) è sfida d’alta classifica tra due squadre che, per un motivo o per l’altro, devono evitare a tutti i costi di perdere punti. I successi di Juventus e Napoli infatti hanno nuovamente allungato le distanze dai rispettivi obiettivi, ecco perché dall’Olimpico sono attese risposte importanti. Chi ha più da perdere è certamente la Roma ma anche il Milan vorrebbe evitare un triste Natale. Se le partite si giocassero alla vigilia saremmo di fronte a un bel pareggio.
Da una parte i padroni di casa, usciti trionfatori dagli uffici della Corte di Appello della Figc, che ha annullato la squalifica di Holebas e sospeso quella di Garcia. Anche gli ospiti però trovano sempre il modo di far parlare di sé, soprattutto il venerdì quando, come ormai d’abitudine, prende la parola Silvio Berlusconi. “Siamo noi i più forti – ha spiegato il presidente in uno dei suoi consueti discorsi alla squadra. – Dovete entrare in campo per essere padroni del gioco, per noi sarà una partita fondamentale. E io non cambierei mai la nostra rosa con la loro…”.
Difficile dar ragione al numero uno rossonero: la differenza qualitativa tra Roma e Milan è piuttosto evidente, come testimoniano gli 11 punti di distanza in classifica. E poi, mai come quest’anno, il Diavolo ha dimostrato di rendere al meglio giocando sulle ripartenze, unica via per tentare il colpaccio nella Capitale. “Non potremo solo difenderci ma è chiaro che servirà molta attenzione – aveva infatti spiegato Inzaghi nella conferenza stampa di giovedì. – La Roma è una grande squadra, noi però siamo il Milan e non dobbiamo avere paura di nessuno, in questo momento è difficile trovare una squadra più forte di noi”.
Tanti proclami a Milanello e così, forse per non essere da meno, ne sono arrivati altrettanti da Trigoria. Dove Rudi Garcia, ormai perfettamente a suo agio nei panni del “ribelle”, ha tenuto alti i toni della sfida. “Ascoltatemi bene: più ci daranno fastidio e più lotteremo, più sarà difficile e più attaccheremo – il suo pensiero. – Dobbiamo essere ambiziosi non solo nella testa ma anche negli atteggiamenti. Il Milan è una grande squadra ma noi vogliamo chiudere l’anno con una vittoria casalinga”. Chissà se la sospensione della squalifica, arrivata qualche ora dopo la conferenza, non sia riuscito a rasserenarlo… Ad ogni modo il tecnico francese sa di non potersi permettere passi falsi. Questa sera, per battere i rossoneri, si affiderà al solito 4-3-3 con De Sanctis in porta, Maicon, Manolas, Yanga Mbiwa e Holebas in difesa, Keita, De Rossi e Nainggolan a centrocampo, Ljajic, Totti e Gervinho in attacco. Le assenze di Astori e, soprattutto, di Pjanic potrebbero pesare, ma da questo punto di vista non è che il Milan sia messo poi tanto meglio. Inzaghi deve rinunciare a buona parte della difesa che, oltre ai “soliti” Abate e De Sciglio, ha perso anche Rami. A parziale consolazione il tecnico ha recuperato Alex, che però partirà dalla panchina.
Davanti a Diego Lopez giocheranno così Bonera, Zapata, Mexes e Armero, per il resto sarà la formazione che ha battuto il Napoli non più tardi di una settimana fa, con Poli, De Jong e Montolivo a centrocampo, Honda e Bonaventura sulla trequarti, Menez unica punta. La Roma in casa ha quasi fatto bottino pieno (7 vittorie e 1 pareggio in 8 partite), il Milan in trasferta ha perso solo una volta (1-0 a Genova). Match equilibrato anche guardando i precedenti all’Olimpico: nei 79 incontri i giallorossi hanno vinto 24 volte (l’ultima nel 2-0 del 25 aprile firmato Pjanic e Gervinho), i rossoneri 27 (2-3 del 29 ottobre 2011, doppietta di Ibrahimovic e gol di Nesta) a fronte di 28 pareggi (lo 0-0 del 7 maggio 2011 portò a Milano lo scudetto). Numeri che insaporiscono ulteriormente una partita da sempre vibrante, che nessuno, ora più che mai, vuole perdere.