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CAMPIONATO SERIE A – Roma-Milan decide il destino di Garcia e Mihajlovic: sui due l’ombra di Lippi

Ne resterà uno solo. All’Olimpico, più che a una partita di calcio, assisteremo a un duello dentro o fuori, una sorta di “OK Corral” che vedrà in Garcia e Mihajlovic i grandi protagonisti.

Roma-Milan infatti è soprattutto la sfida tra i due allenatori, costretti a fare risultato per non ritrovarsi senza panchina. Su entrambi, ironia della sorte, pesa l’ombra di Marcello Lippi, anche se i rumors di mercato lo danno più vicino ai rossoneri (in coabitazione con Brocchi) che ai giallorossi (più interessati a Spalletti).

Se a Mihajlovic potrebbe bastare anche un pareggio così non è per Garcia, praticamente obbligato a vincere per non perdere, forse definitivamente, il treno scudetto. “Il calcio è così, non m’importa parlare di queste cose – ha glissato il francese in conferenza stampa. – Chi non vince deve lavorare e stare zitto ed è proprio quello che faccio io. Dobbiamo ritrovare i 3 punti a tutti i costi, finché non faremo una striscia di vittorie non avrà nessun senso parlare di classifica”.

Clima pesante quello di Trigoria ma mai come a Milanello. Se tra il match col Bologna e quello di Roma ci fosse stata una settimana intera, Berlusconi avrebbe quasi certamente esonerato Mihajlovic, salvatosi dunque solo per mancanza di tempo. “Quella tra me e Garcia sembra una sfida tra due pistoleri, sinceramente non so chi rischi di più – ha ammesso il serbo. – Per uscire dal momento negativo ci vuole una vittoria, sia noi che la Roma ci giochiamo molto. Mi spiace per questa situazione, abbiamo un’identità di gioco eppure non riusciamo a trovare continuità. Sarei il primo a tirarmi fuori se vedessi che la squadra non mi segue ma non è così, se giochiamo come sappiamo possiamo fare risultato. Poi non so cosa succederà, so bene che Roma e Carpi sono partite fondamentali”. Ma la Coppa Italia (mercoledì) è ancora lontana e solo questa sera capiremo se il Milan la affronterà assieme a Sinisa.

Il match di Roma è un vero e proprio rischia-tutto, con due squadre che non potranno accontentarsi di un pareggio. Garcia sarà costretto ad affrontarlo con alcune defezioni (Dzeko e Keita), seppur minori rispetto all’emergenza di Verona. La notizia è che Totti e Salah, pur in condizioni fisiche precarie, saranno a disposizione del francese, che per il resto si affiderà al solito 4-3-3. In difesa, davanti alla porta di Szczesny, spazio a Florenzi, Manolas, Rudiger e Digne, a centrocampo rientreranno Nainggolan, De Rossi e Pjanic, in attacco tridente obbligato Gervinho-Sadiq-Iago Falque.

Mihajlovic, costretto a rinunciare ad Alex (problemi al ginocchio), dovrebbe cambiare alcune cose rispetto al match col Bologna, soprattutto a centrocampo. Il contestatissimo Montolivo partirà dalla panchina e Cerci, altro grande “obiettivo” di San Siro, non è stato nemmeno convocato. Il 4-4-2 rossonero vedrà Donnarumma in porta, Abate, Mexes, Romagnoli e Antonelli (favorito su De Sciglio) in difesa, Honda, Kucka, Bertolacci e Bonaventura a centrocampo, Luiz Adriano (preferito a Niang) e Bacca in attacco. Solo panchina per Boateng, scelta che difficilmente farà piacere a Berlusconi. Ma questo, ormai, interessa poco a Mihajlovic. Il cui destino, al pari del collega Garcia, è quasi interamente legato alla partita odierna. 

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