Chi si ferma è perduto. O quantomeno rischia seriamente di esserlo, visto il momento tutt’altro che idilliaco che attraversano Roma e Inter. La sfida dell’Olimpico (domani sera, ore 20.45) non è solo il big match della 7° giornata ma anche il più elicato della stessa e il discorso, ça va sans dire, riguarda in primis i due allenatori. Luciano Spalletti e Frank de Boer non sono a rischio ma, in caso di sconfitta, lo sarebbero eccome. Un pareggio, probabilmente, li salverebbe entrambi, conoscendoli però c’è da scommettere che non firmerebbero prima della gara per ottenerlo. Il “giocatore” di razza non si accontenta mai di una puntata sicura e qui siamo di fronte a due specialisti del calcio offensivo, sempre pronti a segnare un gol in più piuttosto che a difenderlo.
All’Olimpico, dunque, ci si attende spettacolo, per quanto la posta in palio sia molto alta e non certo per una questione di punti. Quelli, tutto sommato, sono in linea con le aspettative, almeno fino a domani sera. Se una delle due dovesse perdere, infatti, potrebbe trovarsi distaccata anni luce dalle prime della classe, non il massimo per chi ha dichiarato apertamente di puntare allo scudetto (Spalletti) e nemmeno per chi lo ha definito un traguardo possibile (De Boer). Difficile dire chi, tra Roma e Inter, arrivi meglio alla sfida di domani.
La tornata di Europa League farebbe propendere per i giallorossi ma l’Astra Giurgiu non è propriamente il Barcellona, ecco perché il poker di giovedì ricorda tanto quello di settimana scorsa contro il Crotone a cui, è bene ricordarlo, fece seguito la batosta di Torino. Spalletti è alle prese con una crisi più mentale che tecnica, peraltro iniziata oltre un mese fa con l’eliminazione dalla Champions e mai davvero risolta. E poi c’è il caso Totti, sempre in cima ai pensieri di tutto l’etere romano. Il Capitano è in forma smagliante, continua a dispensare calcio sotto tutti i punti di vista, eppure le 40 candeline spente in settimana fanno sì che questo, più che un toccasana, sia un problema. Dopo di lui c’è un vuoto preoccupante a livello di leadership, ragion per cui Spalletti vive la paradossale situazione di doverlo schierare quando ne farebbe volentieri a meno.
Scenario diverso in casa Inter, dove De Boer si trova alle prese con un inserimento che procede con alti e bassi sconcertanti. Batte il Pescara e perde con l’Hapoel, vince con Juventus ed Empoli e poi pareggia col Bologna e rimedia una scoppola a Praga: la continuità, per ora, non è certo il suo punto di forza. Rispetto al collega giallorosso può vantare più attenuanti ma anche meno crediti, visto che in molti continuano a considerarlo poco adatto al campionato italiano. Roma-Inter servirà per dare fiducia a uno dei due, lasciarli nel limbo o affossare definitivamente le loro ambizioni. Tre carte nel mazzo, non una di più. Che il “giocatore” più bravo (o più fortunato) possa fare la scelta giusta.