La nona vittoria è dolce come una sinfonia. Anzi di più, perché l’aggancio all’Inter e il sorpasso sulla Fiorentina rappresentano il modo perfetto per chiudere il girone d’andata. La rincorsa, insomma, è quasi compiuta: davanti ai bianconeri resta solo il Napoli e questo a dispetto di un inizio terribile, riabilitato però da una cavalcata davvero incredibile. La vittoria di Marassi, la 9° consecutiva in campionato, prolunga un ciclo che ha messo in riga mezza Serie A: Torino, Empoli, Milan, Palermo, Lazio, Fiorentina, Carpi, Verona e, appunto, Sampdoria.
“Vincere 9 partite di fila in Italia non è semplice, i ragazzi stanno facendo ottime cose – il commento di Allegri. – Essere così in alto è un grande successo, non dimentichiamo che dopo 10 gare avevamo solo 12 punti. Ora però viene il difficile: dopo tutti questi successi non sarà facile continuare così”. La sensazione però è che siano gli altri a doversi preoccupare della Juve, arrivata ormai a ridosso del Napoli capolista e pronta a lottare fino alla fine per vincere il quinto scudetto consecutivo.
Non è stata una partita semplice quella di Marassi: merito (o colpa, a seconda dei punti di vista) della Sampdoria, scesa in campo con un atteggiamento molto difensivo nel tentativo di addormentare la furia bianconera. In contesti del genere diventano fondamentali le giocate dei singoli e la Juve, si sa, può contare su individualità uniche nel panorama italiano. A scassinare il fortino blucerchiato ci ha pensato Pogba, bravissimo a battere Viviano con una girata al volo di sinistro per l’1-0 bianconero (17’).
Con un gol di vantaggio la partita è cambiata: gli uomini di Montella, a quel punto, sono stati costretti ad alzare il baricentro e questo, pur senza picchi particolari, ha favorito lo spettacolo. Il secondo tempo ha regalato emozioni sin dall’inizio ma ancora una volta è stata la Juve a beneficiarne. Splendido l’assist di Dybala per Khedira e ancora più bello il suo esterno destro morbido e preciso, che ha battuto Viviano per la seconda volta (46’). Sul 2-0 la Signora avrebbe dovuto chiudere i conti, magari segnando il terzo gol o comunque gestendo al meglio il possesso di palla.
Ma il piano non è riuscito: colpa di Morata, autore di un erroraccio a tu per tu col portiere blucerchiato, e della fase difensiva, decisamente troppo leggera. Al 64’ lo spagnolo si è divorato il 3-0 e, sul ribaltamento di fronte, la Sampdoria è rientrata in partita con Cassano, il cui tiro ha beffato l’incolpevole Buffon. E quando Fernando ha sfiorato il pareggio con un destro da fuori area Allegri ha rivissuto il match di Carpi, uno dei peggiori per gestione e personalità.
Il finale, incendiato dal risultato ancora in bilico, ha regalato momenti di grande nervosismo culminati con l’espulsione di Moisander, duro e scoordinato nell’intervenire su Zaza (94’). Al fischio finale di Mazzoleni il popolo bianconero ha prima tirato un bel sospiro di sollievo, poi si è lasciato andare a un’esultanza più che giustificata. La rimonta su Inter e Fiorentina è completata, ora nel mirino c’è il Napoli di Sarri e Higuain, staccato di soli 2 punti. Mica male per chi, appena 2 mesi fa, veniva dato praticamente per spacciato.