Il ribaltone si è consumato attorno alle 22.45. Quando al termine di Genoa-Juventus mancavano circa 20 secondi e a Roma pensavano già alla trasferta di Napoli. Nulla sembrava poter inficiare il primato in solitaria bianconero, poi è arrivato Luca Antonini. Che, in qualche modo (d’altronde un gol al 94’ non può che essere rocambolesco), ha messo dentro il pallone che ha rimesso in discussione la classifica e, forse, l’intero campionato. Il turno infrasettimanale infatti potrebbe rivelarsi uno snodo fondamentale: la Signora ha perso l’imbattibilità (l’ultima sconfitta risaliva al 30 marzo scorso in quel di Napoli) e si è vista raggiungere dalla Roma lassù in vetta. Il risultato di Marassi ha del clamoroso e non solo per la caduta della capolista. Il dominio bianconero è stato netto, come testimoniano i due pali colpiti (Llorente nel primo tempo e Ogbonna nel secondo) e le paratissime di Perin su Tevez e Morata. In tutto questo Buffon (che triste modo di festeggiare la 500° con la maglia della Juve!) non ha praticamente mai fatto una parata, ecco perché l’1-0 finale suona proprio come una beffa. “Non si possono commettere errori del genere a 20 secondi dalla fine – ha tuonato Massimiliano Allegri. – I ragazzi devono capire che i campionati si vincono anche pareggiando, non bisogna per forza strafare. A quel punto della partita non si può prendere un contropiede così, questo ci servirà da lezione per il futuro”. Sarà meglio, perché al di là delle occasioni create questa Juve continua a non convincere del tutto. Oltre a un evidente calo fisico c’è un problema lontano dallo Stadium: quella di Marassi è la terza sconfitta stagionale in trasferta (0-1 anche a Madrid e ad Atene) a cui bisogna aggiungere il brutto pareggio di Reggio Emilia.
In tutto questo la Roma gode e ne ha ben donde. Lo scontro diretto perso a Torino è già stato recuperato, per giunta in tempi brevissimi. Ieri i giallorossi erano chiamati a fare il loro dovere contro un Cesena sì volenteroso, ma troppo inferiore per creare particolari problemi. Tutto è andato secondo copione, con la squadra di Garcia già in vantaggio dopo una manciata di minuti (Destro all’8’) per un controllo totale del match. L’unica fonte di preoccupazione è derivata dal risultato, sempre aperto nonostante una superiorità schiacciante, fino alla zampata di De Rossi (81’) che ha messo il sigillo sulla vittoria. “Le partite vanno chiuse prima – ha sospirato Garcia. – Ad ogni modo siamo stati bravi a vincere, qualsiasi altro risultato sarebbe stato negativo”. Nessun riferimento alla Juventus e alla classifica, di nuovo sorridente alla truppa giallorossa. “Penso solo alla Roma, il resto non importa” si è schernito il francese. Una piccola-grande bugia, a fin di bene s’intende. Perché da ieri sera la Capitale è tornata a sognare in grande.