Obiettivo vittoria. Per mantenere la serenità appena ritrovata, oppure per ricompattare ambienti più o meno sull’orlo della depressione. Milan, Inter e Napoli vivono stati d’animo piuttosto diversi: entusiasmo nell’ambiente rossonero, diffidenza in quello nerazzurro, contestazione in quello partenopeo. Tutte e tre hanno però bisogno di vincere, seppur per motivi differenti. L’impegno più insidioso, almeno sulla carta, lo avranno gli uomini di Inzaghi, attesi dall’insidiosa trasferta di Parma (ore 20.45).
“Al Tardini ci aspetta una partita dura – il pensiero di Superpippo. – Il Parma in casa si trasforma e l’anno scorso, contro di noi, riuscì a fare 6 punti su 6. E non dimentichiamo poi che ritroverà un certo Cassano…sarà difficile ma è la prima trasferta della stagione e ci teniamo a far bene”. Il tecnico rossonero dovrà fare a meno di El Shaarawy (problemi alla caviglia, tornerà sabato prossimo contro la Juventus) e degli epurati Zaccardo e Mexes, per il resto avrà però a disposizione tutta la rosa. L’attenzione ovviamente è focalizzata sulle scelte in attacco, dove Torres sembra favorito su Bonaventura per affiancare Honda e Menez. “Sono ragazzi seri e di grande qualità – ha glissato Inzaghi. – Hanno caratteristiche diverse, tocca a me trovare la soluzione migliore”. Che, come detto, sarà lo spagnolo, al debutto assoluto in Serie A.
Partite più agevoli per Inter e Napoli, quantomeno sulla carta (ore 15). I nerazzurri riceveranno a San Siro il Sassuolo di Zaza e Di Francesco, i partenopei se la vedranno al San Paolo contro il Chievo di Corini. Entrambe le squadre hanno però assoluto bisogno di vincere: l’Inter per cancellare il grigio pareggio di Torino, il Napoli per ricompattare un ambiente sull’orlo di una crisi di nervi. “Dopo la fine del mercato io e i ragazzi abbiamo fatto una sorta di patto – ha rivelato Mazzarri. – Non posso svelare cosa ci siamo detti ma si sta creando un gruppo molto unito, che in campo dovrà dare sempre l’anima”.
A cominciare da oggi, quando i nerazzurri, privi dello squalificato Vidic, dovranno disinnescare le minacce Zaza e Berardi, reduci dai trionfi nelle rispettive nazionali. Ma è la mentalità in generale che dovrà cambiare, soprattutto rispetto a quanto fatto nella stagione scorsa contro le provinciali. “Sto lavorando per coniugare qualità ed equilibrio – ha spiegato Mazzarri. – Voglio un calcio offensivo con un ritmo più alto. A volte produciamo una grande molte di gioco ma concretizziamo poco”. Per partire subito col piede giusto il tecnico schiererà un’Inter a trazione anteriore, con Kovacic, Hernanes, Icardi e Osvaldo (favorito su Palacio) in campo contemporaneamente.
Vittoria obbligata anche in casa Napoli, forse ancor più che da altre parti. L’eliminazione contro l’Athletic Bilbao brucia ancora e le ultime vicende (le vacanze di Benitez e le dichiarazioni anti tifosi di Edoardo De Laurentiis) non hanno certo contribuito a rasserenare gli animi. “Mi sorprende che si dica che il mio rapporto con il presidente non è buono – ha dichiarato il tecnico spagnolo. – Abbiamo parlato della squadra e della Supercoppa, ma anche di dove siamo e di dove vogliamo arrivare. Il Napoli è la bandiera della città, dobbiamo portarla in alto tutti insieme”.
Già, ma il popolo partenopeo sembra non credere più nel progetto, almeno a giudicare dai pochissimi abbonamenti venduti. “Se saremo tutti uniti potremo anche pronunciare la parola scudetto – l’arringa di Benitez. – Altrimenti perderemo il 20% delle nostre energie, dobbiamo crederci tutti insieme”. Obbligatorio dunque partire bene già oggi contro il Chievo, che lo spagnolo affronterà con il 4-2-3-1 d’ordinanza. L’unico vero dubbio riguarda la fascia sinistra, dove Insigne sembra leggermente favorito su Mertens per comporre il tridente con Callejon e Hamsik alle spalle di Higuain.