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CAMPIONATO SERIE A – Pari del Milan, rialza la testa l’Inter, goleada del Napoli

Il Milan fallisce l’aggancio al terzo posto, Napoli e Inter vi si avvicinano. E’ questo, in sintesi, che ci lascia la domenica calcistica, quella, ça va sans dire, dal gradino più basso del podio in giù. Che a questo punto è sempre più conteso: oltre alle milanesi e agli uomini di Benitez non vanno dimenticate Udinese, Sampdoria, Lazio e, perché no, Fiorentina. Insomma, la lotta all’ultimo piazzamento Champions si preannuncia avvincente e combattuta fino alla fine, complice un qualità media del campionato piuttosto livellata. 

Il match che prometteva più spettacolo era quello di San Siro, invece Milan e Fiorentina si sono sfidate più con la paura di perdere che con la voglia di vincere. Rare le occasioni da gol per due squadre che hanno cercato molto la manovra e poco il tiro in porta. Sull’unico del Milan nel primo tempo è arrivato il gol di De Jong (25’), bravo a concretizzare un bello schema da calcio d’angolo, che sembrava mettere in discesa la partita. Invece, nel secondo tempo, i viola hanno alzato il baricentro trovando il pareggio con Ilicic, lasciato calciare indisturbato dai 25 metri dopo un disimpegno sbagliato di De Sciglio. A quel punto i rossoneri hanno provato a schiacciare la Fiorentina ma il modulo scelto da Inzaghi (4-3-3 con Menez falso nueve e Torres in panchina) ha finito per lobotomizzare la manovra. Non a caso il tecnico rossonero, nei minuti finali, ha tentato di sparigliare le carte inserendo lo spagnolo e Bonaventura al posto del francese e di Poli ma ormai era troppo tardi. “Dispiace per il risultato, potevamo chiudere prima la gara – il pensiero di Inzaghi. – Possiamo ancora migliorare ma quel che conta è che siamo in corsa per il terzo posto”. 

Proprio come il Napoli, tornato a vincere in campionato dopo la brutta parentesi europea. Ma il roboante successo sul Verona (6-2) non deve trarre in inganno: gli azzurri se la sono vista brutta! Basti pensare che, dopo appena 20 secondi, gli ospiti erano già in vantaggio grazie ad Halfredsson, il cui siluro dalla distanza batteva l’incolpevole Rafael. Cominciava così l’ennesima gara in salita per Benitez, che questa volta trovava però un Napoli pronto a reagire. Dopo un primo tempo all’assalto (con qualche patema di troppo in difesa), gli azzurri trovavano il pareggio e vantaggio con Hamsik (44’ e 58’), sbloccatosi così da un digiuno cominciato lo scorso 11 maggio. Tutto finito? Nemmeno per sogno. Il Verona ribatteva subito e Nico Lopez, messo dentro da Mandorlini al posto di Sorensen, s’inventava il pareggio con una splendida azione personale (67’). Ma a quel punto, con il San Paolo sul piede di guerra, saliva in cattedra Gonzalo Higuain. Il Pipita, anch’egli a secco in campionato, scaricava in porta il destro del 3-2 (68’), poi decideva di portarsi a casa il pallone realizzando anche quinto (84’) e sesto (90’) gol, quest’ultimo su rigore. In mezzo il “solito” guizzo di Callejon (76’) per un 6-2 finale che dimostra il doppio volto del Napoli: spettacolare in attacco, traballante in difesa.

Ad ogni modo l’unica cosa che contava era la vittoria, proprio come per l’Inter. I nerazzurri hanno rialzato la testa dopo una settimana terribile espugnando Cesena grazie a un rigore di Icardi. L’episodio clou avviene al 32’: Hernanes lancia Palacio a tu per tu con Leali, il portiere frana addosso all’argentino inducendo Mazzoleni a fischiare rigore ed espulsione. Per il resto solita Inter, poco brillante davanti e tremolante là dietro. Il Cesena, nonostante l’inferiorità numerica, se l’è giocata sfiorando due volte il pareggio con Marilungo. Difficile però aspettarsi di più da una squadra ancora convalescente: in questo senso sarà molto interessante la partita di mercoledì, quando a San Siro arriverà la Sampdoria di Mihajlovic. “I ragazzi sentivano la pressione, questo successo ci voleva – ha ammesso Mazzarri. – Ho apprezzato la voglia che hanno messo in campo, ora dobbiamo crescere”. Vittoria benedetta anche da Thohir, che da Giacarta ha rincuorato il tecnico: “Ho fiducia nel suo lavoro e in quello della dirigenza, spero che la squadra possa raggiungere i suoi obiettivi”. 

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